All’indomani delle elezioni europee, con un peso politico maggiore di qualunque altro partito, la Lega, nella persona di Claudio Borghi, ha tirato fuori una delle proposte già portate avanti in campagna elettorale e inserita nel contratto di governo: i minibot. Ma che cosa sono di preciso? Come funzionano? Da chi e da dove arriva questa proposta? Ecco i dettagli.

Cosa sono i minibot

BOT è l’acronimo di Buoni Ordinari del Tesoro e si tratta di titoli di debito pubblico a breve termine. Il Governo emette dei titoli allo scopo di finanziare il debito pubblico, che si traduce nel fatto che alcuni investitori fanno dei piccoli prestiti allo Stato. La loro caratteristica è quella di avere una scadenza piuttosto breve, da 3 a 12 mesi, e di avere un valore non inferiore ai 1000 euro.

I minibot sono dei BOT ma di taglio più piccolo, privi di interessi e senza scadenza. Il valore, dunque, non deve necessariamente essere di 1000 euro, ma può essere anche di 5, 10, 20, 50 o 100 euro, e non è prevista alcuna durata precisa.

Come sono fatti

A differenza dei normali titoli di Stato, che sono esclusivamente digitali, i minibot proposti dalla Lega sono cartacei. Pur non essendo delle vere banconote, ne hanno l’aspetto. Al taglio corrisponde diverso colore, diversa stampa e naturalmente diverso valore. Ecco un esempio di come dovrebbero apparire.

Chi è Claudio Borghi

Ad aver inventato i minibot, nella forma di cui si è detto, è stato il leghista Claudio Borghi, Presidente della Commissione Bilancio della Camera dal 2018. Nato a Milano e residente a Como, 49 anni, Claudio Borghi è responsabile economico della Lega dal 2014. Fortemente euroscettico a lui si devono molte delle strategie di politica economica del partito di Matteo Salvini.

La proposta della Lega

Inserire i minibot nell’economia italiana dovrebbe servire, secondo il partito leghista, per pagare tutto l’arretrato di debiti dello Stato. Le pubbliche amministrazioni, cioè, potrebbero pagare con i minibot i debiti con le imprese fornitrici, perché utilizzabili anche per l’acquisto di beni e servizi al dettaglio, cosa che con i normali BOT non è possibile fare. I vantaggi della manovra starebbero, secondo i leghisti, nel saldare i debiti creando di fatto nuova moneta senza effettivamente crearla e uscendo dall’euro rispettando le regole comunitarie.

I minibot non sono una nuova moneta

“I minibot o sono valuta, e quindi sono illegali, oppure sono debito, e dunque lo stock del debito sale” – Mario Draghi

Come sottolineato da Mario Draghi, creare una nuova moneta è effettivamente illegale. La Banca Centrale Europea, infatti, ha il completo monopolio dell’emissione monetaria nei paesi appartenenti all’Unione Europea. Punto, questo, che fa parte degli accordi sottoscritti al momento dell’adesione all’UE. Creare una nuova moneta dunque non è consentito e comporterebbe l’immediata uscita dall’Unione Europea.

Italexit

Utilizzabile solo in Italia, il sistema dei minibot finirebbe per creare un sistema monetario parallelo. Verrebbero messi in circolazione minibot per un valore di circa 70-100 miliardi, andando così ad equiparare la quantità di contante “materiale” presente in euro sul territorio. Il rischio – e la volontà di chi ha fatto la proposta – è quello di innescare un processo di uscita dall’Euro rispettando, almeno sulla carta, le disposizioni comunitarie.

A che punto siamo

A fine maggio è stata votata una mozione dalla Camera che conteneva un passaggio sulla possibilità di creare “strumenti quali titoli di Stato di piccolo taglio” per il pagamento dei debiti commerciali della Pubblica Amministrazione. La mozione è stata approvata anche con i voti di PD e +Europa, i quali avevano espresso invece la loro contrarietà ai minibot. Sembrerebbe essere loro “sfuggito” questo passaggio, dovuto a delle modifiche apportate poco prima del voto.

Una mozione, in quanto tale, non ha valore vincolante ma solo di “indirizzo” per le attività di Governo. Questo comporta che al momento quella dei minibot rimane soltanto una proposta.