La rivista inglese FourFourTwo ha stilato la lista delle 20 squadre Cult del calcio mondiale. Al suo interno ci sono squadre che per vari motivi, non legati solo alle vittorie, hanno fatto la storia di questo sport. Si passa del Deportivo la Coruna di Tristàn e Valeròn ai New York Cosmos di Pelè e Chinaglia, dal Middlesbrough che aveva Ravanelli di punta, al Boca Junior di Riquelme e Walter Samuel. In questa particolare lista ci sono tre squadre italiane che gli inglesi definiscono “cult” per il calcio mondiale. Ecco la prima ad apparire nella lista.

PARMA 1992-1999

Parma Associazione Calcio 1996-97.jpg

Un’avventura che parte nel 1992 con la squadra vincitrice della Coppa delle Coppe, impresa culminata con la vittoria in finale contro l’Anversa per 3 a 1. La formazione di quel successo è storica, basti dire che iniziava con il futuro campione del mondo (lo sarebbe diventato due anni dopo) Taffarel e terminava con Faustino Asprilla e Tomas Brolin. Un successo quello in Coppa delle Coppe che rappresentò solo l’inizio di 7 anni che saranno per sempre nella storia del Parma.
Negli anni successivi arrivò a Parma gente come Nestor Sensini, Fernando Couto, Gianfranco Zola, capaci di portare a casa la prima storica Coppa UEFA, vinta in finale contro la Juventus in quel 1994 segnato dal duello tra i giallublù e i bianconeri di Lippi che dal canto loro riuscirono a portare a Torino Scudetto e Coppa Italia.

Quel Parma era una squadra che faceva innamorare, anche negli anni più deludenti. Nel 1995-1996 arrivò Stoichkov dal Barcellona insieme a Fabio Cannavaro dal Napoli, fece il suo esordio Buffon, ma il Parma arrivò sesto. Così l’anno dopo il presidente Tanzi portò in Emilia Crespo, Thuram, Ze Maria, Chiesa, Dino Baggio. Per la panchina fu scelto Ancelotti che andò a sostituire Nevio Scala. La formazione stellare creata anche grazie al connubio con la Parmalat lottò fino all’ultimo con la Juventus… Fu decidiva nella penultima giornata Parma-Juventus finita 1-1: dopo un autogol di Zidane il pareggio bianconero fu firmato da Nicola Amoruso. Un secondo posto che a Parma fa molto discutere, anche per alcuni arbitraggi ritenuti “singolari” dai parmensi.

Arriva Malesani

Poi la società decise di ingaggiare un idolo moderno, Alberto Malesani. Con lui arrivarono anche Verón e Boghossian, che andarono a formare una nuova coppia a centrocampo. E con loro i trofei, a partire dalla Coppa Italia con la doppia finale contro la Fiorentina battuta per differenza reti. Sia l’andata che il ritorno infatti terminarono in pareggio, ma i gialloblù segnarono più gol in trasferta. Ma siamo qui per parlare della seconda grande cavalcata europea del Parma. Iniziata male a dire il vero, con la sconfitta subita col Fenerbahçe, prontamente ribaltata con un 3-1 nel ritorno. Da lì in poi solo successi, furono eliminate nell’ordine il Wisla Cracovia, i Rangers, il Bordeaux e l’Atlético Madrid. Fino alla sera della finale, 3 a 0 senza storia contro l’Olympique Marsiglia.


Si entra nella storia con i successi ma anche con aneddoti intramontabili. Si racconta che Alberto Malesani una volta ha visitato Barcellona per vedere Johan Cruyff allenarsi… durante la sua luna di miele.

Marco Napoleoni

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