Il contesto nel quale si muove parte del popolo italiano, e non solo, è il seguente: passano i mesi sotto lo stato di emergenza e come diretta conseguenza cresce il sentimento di frustrazione per delle misure sanitarie ritenute lesive per la propria libertà personale.

La somma di quarantena forzata, divieti di assembramento, obbligo di mascherine, è stata sintetizzata negli ultimi giorni attraverso le manifestazioni che hanno coinvolto le principali capitali europee. Da Londra a Berlino passando per Parigi, i cittadini di tutta Europa sono scesi in piazza per protesta contro i rispettivi Governi e le restrizioni che hanno apportato.

E sabato 5 settembre, sarà la volta dell’Italia. In programma, infatti, una manifestazione organizzata da diverse parti politiche e sociali che chiedono ad alta voce il ritorno allo stato di democrazia pre-covid. Sarà una valvola di sfogo per tutti i cittadini che male hanno digerito le forme di controllo applicate in nome dell’emergenza sanitaria.

Tra gli aderenti al sabato di protesta anche il consigliere regionale del Lazio ed esponente del movimento R2020, Davide Barillari, il quale è stato intervistato da Luigia Luciani e Stefano Molinari proprio in ragione dei motivi alla base della manifestazione.

Questo il commento di Davide Barillari a “Lavori in corso”.

“Lockdown imposto senza discussione scientifica”

“Il problema è che la politica sta sfruttando l’emergenza per andare oltre quelle che sono le misure costituzionali necessarie. In realtà siamo di fronte una violazione di diritti. Siamo di fronte a questo lockdown che è stato imposto senza discussione interna al mondo scientifico.

E scopriamo che alcuni diritti di base come l’educazione, il non potersi muovere, il lavoro. Dai dati oggettivi scopriamo che non è un’emergenza così come ce l’hanno raccontata”.

“La politica non guarda oltre la speculazione dell’emergenza”

“I morti da covid sono tutt’altro che dimostrabili. Ci sono tante patologie, negli anziani che sono stati ricoverati, cui il covid ha dato il colpo di grazia. In realtà sono complicanze dovute ad altre patologie. Quel lockdown non era necessario in quella forma.

Adesso siamo di fronte ad altri possibili lockdown. C’è ancora una politica che non guarda oltre la speculazione dell’emergenza. Noi dobbiamo tornare in condizione di vita normale. In questo momento abbiamo una limitazione dei diritti, tra cui quello di scendere in piazza a protestare. Non possiamo dire che per la salute pubblica tutti gli altri diritti vengono soppressi”.

“Scenderemo in piazza per i nostri figli”

“Quello che succederà sabato sarà andare in piazza per i nostri figli, che sono perfettamente sani, possono andare a scuola e svolgere la propria vita senza paura. I nostri diritti sono in mano ad un Comitato tecnico scientifico che non sappiamo bene chi sono e cosa fanno. Oppure in mano ad un ministro che deve decidere che devo stare ad un metro e mezzo e portare la mascherina dalle 18.00 alle 6.00. E’ mancato il buon senso”.

“Ricattati con mascherine e vaccini”

“In questo momento siamo ricattati: ‘se non tenete la mascherina come diciamo noi arriverà un nuovo lockdown’. Questa cosa è inammissibile.

Sui vaccini c’è poca informazione, scarsa trasparenza e c’è un obbligo che è stato imposto per motivi politici e non scientifici. I vaccini non sono né sicuri, né affidabili”.


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