Domenica sera, San Siro ospiterà una partita che non è solo una semplice gara di campionato fra Milan e Napoli: ma anche una sfida che mette di fronte due dei più grandi allenatori della Serie A degli ultimi 15 anni, Massimiliano Allegri e Antonio Conte. Un duello che non accadeva da ben 12 anni, dal 6 ottobre 2013, quando l’ultima volta i due si incrociarono rispettivamente sulla panchina dei rossoneri e quella della Juventus e del Milan. Un incontro che va oltre il calcio giocato, diventando un confronto tra due filosofie vincenti, due approcci al gioco che hanno segnato la storia recente del calcio italiano.
Quella che si prepara per domenica è una partita che, oltre ad essere fondamentale per la classifica del campionato, è una sfida tra il “vecchio” e il “nuovo”. Da un lato, il Milan di Allegri, che ha vissuto stagioni altalenanti, ma che ora sta trovando una nuova identità; dall’altro, un Napoli che con Conte ha raggiunto la vetta della Serie A, pronto a difendere il titolo conquistato lo scorso anno.
E se la storia bianconera unisce i due allenatori, i loro successi sono altrettanto straordinari ma distinti. Gli scudetti di Allegri sono ben 6 (1 col Milan, poi i famosi 5 consecutivi con la Vecchia Signora). Solo un titolo in meno invece per Conte, campione in 5 occasioni (3 con la Juventus, 1 con l’Inter e poi, indimenticabile e recentissimo, il trionfo col Napoli di pochi mesi fa).
I Numeri Da Record di Allegri e Conte
La carriera di Allegri e Conte costituiscono in tutto e per tutto una collezione di successi e record. Da un lato, Massimiliano Allegri è il secondo allenatore con più panchine in Serie A, alle spalle di Gian Piero Gasperini, con ben 510 partite. Il suo approccio più razionale e spesso difensivo ha portato la Juventus a dominare per anni il campionato fra il 2015 e il 2019. Il suo marchio di fabbrica è una tattica equilibrata, in cui il gioco offensivo si integra con una solidità difensiva che ha reso i bianconeri una macchina da vittorie.
Dall’altro, Antonio Conte, che occupa il settimo posto nella classifica delle panchine in Serie A con 245 partite. Il tecnico dei partenopei vanta una media punti superiore a quella del livornese, con 2,26 punti a partita. Con i bianconeri ha vinto sì tre scudetti consecutivi, ma sono probabilmente la Premier League conquistata alla guida del Chelsea nel 2017 e il recente trionfo di Napoli i traguardi più importanti della sua splendida carriera.
Questi numeri testimoniano la loro grandezza, ma sono quasi riduttivi. Entrambi, infatti, si sono distinti anche per la grande capacità di estrarre il massimo dai loro giocatori e mantenere livelli di competizione altissimi per lunghi periodi, nonostante le difficoltà e le critiche.
Non solo Milan-Napoli: Allegri o Conte? Il dibattito
Nel dibattito tra i nostri esperti, in diretta su Radio Radio Mattino – Sport e News, si sono delineate visioni piuttosto diverse.
Secondo Nando Orsi, la differenza tra i due allenatori è soprattutto a livello di mentalità e approccio alla comunicazione. “Se dovessi scegliere, prenderei Allegri, perché è più pragmatico. È un allenatore che mi piace perché il calcio lo vede in modo semplice. Conte invece è più esigente e ‘rompiscatole’, ma se hai bisogno di risultati subito, lui è quello giusto” – ha spiegato l’ex portiere, riconoscendo comunque al pugliese una grande capacità di motivare i suoi giocatori.
Dall’altra parte, Paolo Marcacci ha posto l’accento più sulla comunicazione e sulle imprese dei due. “Conte è un allenatore strategico, Allegri è più umorale, ma entrambi hanno dimostrato di saper regalare titoli alle squadre che hanno allenato” – ha sottolineato, lodando il fatto che entrambi abbiano mostrato evoluzione nel loro stile di gioco e nella gestione delle squadre. Soprattutto il tecnico toscano, che nelle prime uscite di questa stagione sembra aver aumentato la proposta offensiva sia del Milan che del suo gioco.
Il calcio non è fisica, men che meno una scienza esatta. Trovare una risposta definitiva a un dibattito di questo tipo sembra un esercizio inutile e faticoso. Mai come in questo caso è il campo delle opinioni e dei gusti personali di ognuno quello che più si presta ad accogliere il senso di questa comparazione. Una sola cosa è certa: si parla di due grandissimi. Ma la questione è: tu cosa ne pensi?










