La Nazionale italiana vive uno dei momenti più confusi e fragili della sua storia recente. Dopo la disfatta contro la Norvegia e l’esonero di Luciano Spalletti, la Federazione guidata da Gabriele Gravina si muove tra vertici informali, cene riservate e strategie mai chiare. In mezzo a tutto questo, Rino Gattuso si ritrova improvvisamente a un passo dalla panchina azzurra: un nome che divide, una scelta che sembra dettata più dalla fretta che dalla convinzione.
Secondo indiscrezioni sempre più concrete, Gattuso sarebbe ormai il favorito unico, in assenza di alternative reali. La FIGC, infatti, ha aperto un canale diretto con l’ex allenatore di Napoli e Valencia, spinta anche dal sostegno interno di Gigi Buffon, mentre si lavora a costruire uno staff “azzurro” con nomi come Bonucci, Barzagli e lo storico vice di Gattuso, Gigi Riccio. Ma la sensazione è che si stia procedendo a tentoni, quasi per inerzia.
Nazionale, Visnadi: “Gattuso? Non ci credono neanche loro”
Ospite di Radio Radio Mattino – Sport e News, Gianni Visnadi non ha fatto sconti nel giudizio su questa ipotesi di rilancio tecnico: “Non è la scelta giusta. Non ci crede nemmeno la Federazione”. Per il giornalista, la sensazione è che si stia solo cercando di prendere tempo, senza avere una reale strategia in mano: “Sono rimasto esterrefatto da quello che stanno facendo. Mi sembra si siano fatti il contropiede da soli”.
Visnadi sottolinea come l’eventuale staff che ruoterebbe intorno a Gattuso — con Prandelli in un ruolo non ben definito, Bonucci e altri “fedelissimi” — sia la spia di una gestione confusa, molto diversa da quella che si sarebbe prospettata con nomi più solidi come Ranieri o Pioli: “Ranieri non avrebbe avuto tutta questa gente intorno, probabilmente nemmeno Pioli. Qui si sta improvvisando”.
Nazionale-Gattuso: Un’idea debole mascherata da svolta
Al centro delle perplessità c’è la debolezza strutturale del progetto: non è solo una questione di nomi, ma di visione. Visnadi è netto: “Il nome è Gattuso, ma mi sembra che sia Gattuso quasi per mancanza di alternative credibili”. Una candidatura più frutto del vuoto attorno che di una reale convinzione tecnica. La stessa presenza di Prandelli, ex CT più di dieci anni fa, solleva dubbi: “Il suo ruolo va ancora definito, non è mai esistita in Italia una figura simile”.
Non a caso, Visnadi ricorda il precedente tentativo (fallito) ai tempi di Ventura di affiancare Marcello Lippi alla guida tecnica: un progetto abortito per problemi di conflitto di interessi, ma che mostra come questa confusione non sia nuova, solo oggi più acuta, più visibile, più pericolosa.
Una direzione tecnica che suona come un rattoppo
In conclusione, la Nazionale si trova davanti a una crisi d’identità strutturale. La possibile nomina di Gattuso rischia di apparire come un palliativo emotivo: entusiasmo, carisma, ma poca progettualità. E dietro la facciata di un “rinnovamento azzurro” con ex campioni in staff, sembra esserci il vuoto decisionale di una Federazione in affanno.
“Onestamente non ci ho capito nulla”, chiude Visnadi. Un’ammissione che suona come la più sincera fotografia del momento.