“Repubblica non scrive nulla sulla trovata di Starmer per non turbare Elly”

Il Regno Unito cambia volto: Keir Starmer ha annunciato di voler rivoluzionare le regole sull’immigrazione (anche quella regolare).

Keir Starmer annuncia rigide misure nei confronti dell'immigrazione irregolare

Riprendiamoci finalmente il controllo dei confini”.
“Rischiamo di diventare un’isola di stranieri”.
“Se vuoi vivere nel Regno Unito, dovresti parlare inglese
“. No, non sono le parole di un politico del centrodestra italiano, bensì di Keir Starmer, premier inglese e leader del partito laburista. Se fino a ieri l’allarme sull’immigrazione incontrollata era della destra di Nigel Farage, ora il controllo delle frontiere è una battaglia del primo ministro in persona. Tramite l’account istituzionale su X ha parlato di “esperimento terminato“. Le frontiere aperte diventano un problema, dopo gli scandali sulle “grooming gangs“, ma soprattutto dopo che Reform UK è diventato il primo partito del Paese nei sondaggi.

I provvedimenti di Starmer

Durante una conferenza stampa a Downing Street, Starmer ha annunciato un rafforzamento sui controlli delle frontiere. L’immigrazione irregolare, ma soprattutto anche quella regolare potrebbe subire queste modifiche: 10 anni invece di 5 per richiedere la cittadinanza, lingua inglese richiesta per vivere nel Regno Unito e altri criteri minimi sui contratti di lavoro. “Tutti gli aspetti del sistema di immigrazione, compresi quelli relativi al lavoro, al ricongiungimento familiare e ai visti di studio, saranno rafforzati in modo da poterli controllare meglio“, ha detto il premier inglese. Insomma, una svolta inaspettata rispetto ai precedenti governi (anche quello conservatore), e una grande differenza di opinione politica con la sinistra italiana, che in vista del referendum di giugno sostiene la cittadinanza a 5 anni.

“Questa cosa a Schlein va detta con delicatezza”, ironizza in diretta Daniele Capezzone, direttore editoriale di Libero. “Il primo ministro di sinistra che parla come il nostro centrodestra. Chi glielo dice a Elly Schlein che è rimasta l’unica in Europa a cantare la canzone dell’accoglienza? Oggi i due principali giornali più di sinistra, Repubblica e Stampa, per non dare questo imbarazzo alla Schlein non hanno proprio scritto una riga su questo argomento”.

Ascolta l’editoriale in diretta a Un Giorno Speciale.