Non capita tutti i giorni di vedere un fantasma aggirarsi tra i banchi della Camera dei Deputati. Eppure, ieri mattina, Montecitorio si è trasformata – almeno per qualche minuto – in un set da film comico, quando un deputato dell’opposizione si è presentato in Aula avvolto in un lenzuolo bianco, con due fori per gli occhi, imitando il classico travestimento da fantasma di halloween.
La scena, surreale quanto inaspettata, ha lasciato di stucco colleghi e spettatori. Mentre il presidente della Camera cercava di ripristinare l’ordine, tra i banchi si sono alternate risate, sguardi increduli e qualche fischio. Riccardo Magi, noto per le sue provocazioni, ha poi tolto il lenzuolo e ha spiegato il gesto: “Volevo dimostrare che, su certi temi, qui dentro siamo diventati invisibili come fantasmi”.
Il riferimento è ovviamente al referendum dell’8 e 9 giugno, con quattro quesiti sul lavoro e uno sulla cittadinanza: tema su cui solo un italiano su due ha tutto abbastanza chiaro.
Il gesto, ovviamente, ha scatenato una valanga di reazioni. Sui social, l’hashtag #FantasmaInAula è subito balzato in tendenza, tra meme, battute e qualche critica. C’è chi ha apprezzato la trovata come forma di protesta creativa, chi invece l’ha giudicata irrispettosa verso le istituzioni.
La citazione a Marco Pannella però non è rimasta indifferente a Daniele Capezzone: “E’ vero, Marco Pannella in occasione di una campagna referendaria – credo di saperne qualcosa – si presentò in televisione vestito da fantasma per fare esattamente la medesima denuncia. QUal è il punto però? Ci sono cose che Pannella può fare, e che altri sarebbe bene non facessero“.
Effetto Freddie Mercury
“L’effetto, altrimenti, qual è: chiunque al karaoke può fare gli acuti di Freddie Mercury? Si rischia di essere patetici se pensi di prendere tutte le note di Freddie Mercury, addirittura indossando i suoi pantaloncini attillati, a torso nudo come Freddie Mercury, brandendo il microfono come Freddie Mercury e non prendendo neanche una nota. Il suggerimento che mi permetto di dare a politici e comunicatori è: cercate la vostra voce, la vostra identità e la vostra misura. Rendetevi conto di quello che potete e non potete fare, dei vestiti che vi stanno bene e dei vestiti che vi stanno troppo larghi, altrimenti il rischio karaoke e Freddie Mercury è altissimo”.