Altro messaggio commovente nel mondo dello sport che riguarda il mito Alex Zanardi, l’atleta dalle mille vite che ha ispirato migliaia di sportivi.
Quando si parla di Alex Zanardi, non si può fare altro che togliersi il cappello. Perché si discute di uno degli atleti e degli uomini di sport più coraggiosi al mondo, un vero e proprio simbolo per tutti coloro che hanno affrontato delle difficoltà nella propria vita e hanno dovuto prendere decisioni difficili.

La storia di Zanardi è ormai nota a tutti, ma è sempre bene ricordarla. La sua carriera cominciò da pilota automobilistico, con un passaggio non troppo esaltante anche in Formula 1. Ma nel 2001, quando era considerato un protagonista assoluto della CART, fu vittima di un incidente terribile nella gara del Lausitzring. Alex rischiò la vita, ma soprattutto fu costretto a farsi amputare entrambi gli arti inferiori.
Chiunque avrebbe preso questo incidente come una batosta mortale. Non Zanardi, che si è reinventato negli anni successivi come atleta paralimpico, diventando un fuoriclasse della handbike ed esempio di reattività, coraggio e sacrificio. Peccato che la vita nel 2020 gli ha presentato un’altra volta il conto: nuovo incidente in allenamento nei pressi di Siena (impatto con un Tir) e ricovero urgente, con tanto di periodo di coma farmacologico.
Giovanni Achenza e l’esempio di Zanardi: altra stella della handbike che ha saputo darsi una seconda chance
Negli ultimi anni Zanardi è stato dunque costretto ad una vita lontano dai riflettori, con l’intento di riprendersi dal secondo grave incidente con tutta la calma del mondo. Si sa poco o nulla delle sue attuali condizioni, ma la speranza è quella di ritrovarlo presto a livello pubblico.

Tanti gli atleti, che hanno avuto destini simili al suo, che hanno preso ispirazione dal pilota bolognese. Come Giovanni Achenza, 53enne sardo che dopo una lesione definitiva al midollo spinale ha scelto di ripartire dagli sport paralimpici, proprio dalla handbike, diventando un vero e proprio campione.
“Il primo atleta che mi ha ispirato è stato proprio Alex Zanardi, a cui mi accomuna l’inizio della carriera sportiva nella stessa categoria, durante la quale ci siamo sfidati nelle maratone nel 2008 e nella gara a cronometro del campionato italiano: vinsi il titolo nel 2009 e lui arrivò secondo, nonostante fosse il favorito” – ha raccontato Achenza, durante un incontro con alcuni studenti a Porto Torres.
Achenza ha poi cambiato strada, passando al paratriathlon. In questa disciplina, ha ottenuto la medaglia di bronzo ai giochi di Rio de Janeiro 2016: “La vittoria più emozionante. Da quel momento ho iniziato a lavorare molto”. Il sardo si è poi laureato campione Europeo a Valencia nel 2019 e ha confermato il bronzo anche alle Paralimpiadi di Tokyo 2020.
Tutto questo per spiegare quanto Alex Zanardi abbia fatto da luce, da faro assoluto per tante persone che hanno avuto il coraggio di rimettersi in gioco, anche dopo una tragedia incredibile come la perdita delle gambe o della mobilità.