Roma, Angeliño: continuità e numeri da top player

José Ángel Esmoris Tasende; in arte Angeliño. La Roma non può che godersi una delle sue intuizioni migliori sul mercato degli ultimi anni.

In un reparto nel quale i giallorossi hanno sempre fatto una fatica immane a trovare profili validi (tranne eccezioni come quelle di Digne o Kolarov), il terzino/esterno spagnolo rappresenta probabilmente una delle scoperte più importanti e inaspettate di questa stagione. Infatti, dopo i fasti passati delle esperienze al Lipsia e al Manchester City, negli ultimi tempi la sua carriera aveva preso una piega davvero non favorevole, quasi deprimente calcisticamente parlando.

Prima il prestito all’Hoffenheim, poi quello in Turchia al Galatasaray; non propriamente il campionato migliore del mondo. Nel gennaio del 2024, infatti, il suo arrivo a Trigoria a titolo temporaneo era stato accolto come una buona operazione di contorno, in grado di fornire un’alternativa quantomeno decente a un sempre più fragile Leonardo Spinazzola. Nel finale della scorsa stagione, soprattutto sotto la guida tecnica di Daniele De Rossi, queste premesse vengono più che mantenute, con il giocatore che dà l’impressione di essere un elemento più che solido della rosa della Roma.

Fatto, questo, che convince i giallorossi a esercitare, durante la scorsa estate, il diritto di riscatto concordato con il Lipsia (proprietario del suo cartellino) di circa 5 milioni di euro. Ma nelle stesse settimane si verifica la prima vera sliding door di questa storia: il suo collega di reparto Spinazzola non rinnova il contratto con la Roma, e decide di accasarsi alla corte di Antonio Conte a Napoli. Si apre così la possibilità inedita per Angeliño di trasformarsi nell’unico vero padrone della fascia sinistra capitolina.

Angeliño: numeri di una rivelazione che Roma non si aspettava

Ma se da un lato, sulla sponda giallorossa del Tevere, era lecito sperare in un buon rendimento dell’esterno ex City (anche alla luce di quanto mostrato nei mesi precedenti), dall’altro immaginare una qualità di prestazioni così alta era un qualcosa di impensabile, specie prima dell’inizio di questa stagione.

37 presenze, ben 3154 minuti, coronati da un totale di 3 gol e 6 assist: numeri che evidenziano la straordinaria tenuta fisica dello spagnolo (presente in tutte le partite giocate per ora dai giallorossi tranne una – Roma-Braga del 12/12/2024), oltre all’ottima incidenza in zona gol sia al momento di prendere la porta che di servire i compagni.

Un trend da vero top player del ruolo; dati ottimi, che assumono un valore ancora più alto se si tiene in considerazione la prima metà infernale di stagione che la Roma ha attraversato, con l’esonero di De Rossi e la sciagura tecnica della gestione di Ivan Juric (con il quale lo spagnolo è stato costretto a giocare addirittura come difensore centrale).

Eppure, nonostante tutto questo, ogni qualvolta si confronta il suo profilo con quello di altri colleghi/avversari affermati del nostro campionato, soprattutto dal punto di vista economico, il suo valore viene spesso sottostimato dagli addetti ai valori. Tutto ciò è davvero giusto dal punto di vista statistico?

Di Marco, Theo Hernandez, Cambiaso: numeri simili a quelli di Angeliño

Se si guarda ai dati relativi a tre dei migliori terzini sinistri della Serie A per antonomasia, si nota subito come essi non siano migliori di quelli di Angeliño alla Roma.

Federico Di Marco, riconosciuto da tutti come l’esterno italiano più forte del momento, caposaldo dell’Inter di Inzaghi e della nazionale di Spalletti, in stagione ha collezionato 32 presenze, per un totale di 2.130 minuti. Il suo score? 3 gol e 7 assist: stesse reti dello spagnolo, e un solo assist in più. Perché però, se si fa riferimento al portale calcistico Transfermarkt, l’interista ha un valore di mercato oltre 7 volte più alta (60 milioni di euro contro 8)?

Lo stesso discorso vale per il ‘prodigio’ del Milan Theo Hernandez, ultimamente anche molto criticato: 36 presenze; 2979 minuti; 4 reti e 5 assist. Un gol in più e un’assistenza in meno rispetto a quanto fatto registrare da Angeliño. Eppure, anche in questo caso, il valore di mercato del francese si aggira intorno ai 50 milioni di euro; oltre 6 volte tanto quello dell’esterno giallorosso.

Per non parlare del confronto con Andrea Cambiaso, terzino sinistro della Juventus. L’italo-argentino, per cui a gennaio si parlava di una possibile offerta del Manchester City vicina ai 60 milioni, in 32 presenze ha segnato 2 reti, servendo ai compagni solo 2 assist. Si parla di dati nettamente inferiori sia a quelli dei terzini delle due milanesi, sia a quelli di Angeliño alla Roma. Ciò nonostante, l’esterno juventino gode di una considerazione mediatica ed economica del tutto opposta a quello dello spagnolo.

Come si dice in questi casi, “le chiacchiere stanno a zero“. Numeri alla mano, il terzino della Roma è uno dei giocatori migliori nel suo ruolo in questa Serie A. La speranza, dentro Trigoria, è che questo stato di forma possa continuare ancora a lungo. In un campionato in cui i giallorossi possono, e vogliono, qualificarsi per le coppe. E un’Europa League dove il sogno è chiaro, ma si pensa in silenzio per scaramanzia.