Moderna lo promette: vaccino contro il tumore entro il 2030 ▷ Borgonovo: “Ecco dove andavano a parare”

È arrivato il momento dei vaccini: adesso anche Moderna lo dice.
In una recente intervista al The Guardian la nota azienda farmaucetica statunitense si è presentata con un promessa shock: vaccini contro i tumori ed il cancro entro il 2030. Insomma, un’altra data di scadenza fissata a mo’ di Unione Europea.
E chissà se verrà mai rispettata, ma soprattutto chissà se funzionerà. Tutto questo ovviamente grazie a cosa?
A quanto si attesta nell’articolo, il Covid sarebbe stato decisivo per l’accelerazione dei tempi di studio sulla tecnica dei vaccini a mRNA. “Tutto merito dell’mRna, già risolutivo contro Covid” riporta la notizia La Repubblica.
C’è da augurarselo, ma questo resta ovviamente da vedere e da confermare con dei dati, sperando che non vengano mai nascosti così da “non uccidere” il vaccino in questione.

Una notizia che preoccupa molto per quanto riguarda il futuro approccio sanitario” – commenta Francesco Borgonovo, vicedirettore de La Verità. Un approccio che secondo Borgonovo rappresenta “un cambio di mentalità molto pesante.
Ho sempre questa brutta sensazione che è esplosa durante il Covid, la domanda è: alla fine dove si va a parare? – visto che poi alla fine gli adeguamenti del sistema sanitario non si fanno, una vera revisione della spesa e una riallocazione dei fondi come si deve non si fa, aspettiamo i soldi del Pnrr che dovrebbero portare chissà quale manna dal cielo.
Si va a parare nel fatto che ti dicono ‘noi non abbiamo i soldi per curarti o per curarti bene, quindi scarichiamo su di te la responsabilità‘. Cioè ti devi sottoporre a queste terapie preventive nella speranza di non ammalarti?
No, perché se poi ti ammali, in un modo o nell’altro è colpa tua. ‘Colpa tua che sei andato a fare l’aperitivo’: questo ti dicevano
“.

Come sarà il futuro approccio sanitario?

In diretta a ‘Punto & Accapo’ è intervenuto il giornalista de “La Nuova Bussola Quotidiana” Andrea Zambrano, che così analizza la situazione: “Stiamo passando da una medicina della cura ad una medicina della prevenzione.
Il fatto è che l’idea che l’uomo non debba ammalarsi è un’utopia. Sembra quasi che la medicina contemporanea debba puntare ad un elisir di lunga giovinezza di eternità. In realtà la medicina è l’arte della cura, che vuol dire prendersi cura dell’essere umano.
La prevenzione appartiene ad altri aspetti che però abbiamo visto con il Covid essere puramente utopici.

Anche il fatto stesso che hanno fatto la campagna vaccinale in assenza di verifiche sugli anticorpi, in assenza di malattie conclamate, ci porta a pensare che la strategia sia questa. Altro fatto è che ormai è diventata una situazione endemica quella dei medici di base che non curano più perché sono sommersi da pratiche sono sommersi da protocolli. Quei documenti che poi ‘se tu non ti vuoi vaccinare, trovo il modo per costringerti.

Non è un mistero che da dieci anni abbiamo iniziato la grande stagione dei vaccini attraverso i finanziamenti, dall’OMS, dalle strutture anche legate ad esempio a Bill Gates. Questo vuol dire fondamentalmente che si sta puntando su quello, perché innanzitutto questo è un grande business“.