Crack Silicon Valley mette in pericolo anche l’Italia? ▷ “La BCE dovrà stare attenta”

Il crack della Silicon Valley Bank ha scosso il mondo dell’economia. O meglio, sembra aver scosso l’economia del mondo: sì perché quello che è accaduto negli Stati Uniti non può non avere ripercussioni sull’Europa, sull’Italia e quindi sulla nostra economia.
Cos’è successo? La Silicon Valley Bank (SVB), sedicesima banca americana per valore dei depositi, è in vendita ed è stata affidata al fondo interbancario americano. Una banca che puntava ad investire principalmente sulle startup di tutto il mondo, soprattutto sul settore hi-tech.

Il problema sarebbe iniziato con il rialzo dei tassi del FED.
Rialzo dei tassi che avrebbe costretto i fondi riservati alle startup a ridurre i finanziamenti.
Il ribasso di questi avrebbe portato gli imprenditori ad una “corsa allo sportello” di massa che avrebbe provocato così il crack finanziario della SVB, il fallimento più alto dopo quello del 2008 della Lehman Brothers.

Che impatto ha su di noi?” chiede in diretta Francesco Borgonovo, vicedirettore de La Verità.
Innanzitutto un timore generale tra gli imprenditori potrebbe aver portato a un enorme onda di sospetto nel sistema bancario.
In secondo luogo, le cause del crack della Silicon Valley Bank e della fatica di altre banche USA e UE potrebbero risiedere nel comune rialzo dei tassi.

La BCE sembrerebbe infatti seguire pedissequamente la linea americana della Federal Riserve, visto il rialzo dei tassi di 50 punti base.
Biden dal canto suo, sembrerebbe aver portato avanti un piano di sostegno per le banche statunitensi.

L’analisi dell’economista Gabriele Guzzi

L’idea dei geni che ci sono a Wall Street che poi ha portato alla chiusura della Silicon Valley Bank, è stata quella di vendere dei titoli che erano in perdita. 20 miliardi circa su cui hanno fatto una perdita di 2 miliardi, per poi acquistare, con i soldi derivati da questa vendita, degli asset a valore maggiore.

Quindi era un’attività per per consolidare il proprio patrimonio, che è stato però fallimentare perché i depositanti hanno visto questa manovra, hanno capito che c’era un buco di bilancio e sono andati a ritirare i 42 miliardi di depositi pari a un quarto del deposito totale.
E quindi la banca ha chiuso.
Un classico esempio di un suicidio finanziario americano.
Per ora sembrano ripetersi le stesse dinamiche del fallimento di Lehman Brothers. Perché dico questo?
Perché ci sono tutti gli ingredienti che c’erano anche quindici anni fa e sono: una deregolamentazione finanziaria che era stata approvata qualche anno fa da tutti e due i partiti.

Erano d’accordo sull’alzare il livello di attività richieste per il controllo delle banche: molte più banche venivano escluse dal controllo dell’autorità pubblica. Quindi in questo caso Silicon Valley Bank siccome aveva un attivo minore di 250 miliardi di euro, prima era 50 miliardi, quindi ci sarebbe rientrata, era esclusa da alcuni controlli sulla propria liquidità, sul proprio stato finanziario, sul proprio stato patrimoniale.

Quindi il primo ingrediente è la deregolamentazione finanziaria, e quindi sempre quell’ideologia dei mercati, per cui più mercato significa più benessere, significa migliore situazione economica: tutte quelle ideologie che si sono rivelate fasulle e false negli ultimi quindici anni.
Il secondo ingrediente è la speculazione finanziaria.
Questa banca ricordiamo che era stata inserita da Forbes nelle prime 3 banche americane, mi pare, del 2022.
La grande società di consulenza aveva valutato i suoi bilanci undici giorni fa e l’aveva considerata ‘in perfetta salute‘.

Le banche centrali, un po’ con testardaggine, stanno dicendo una cosa.
‘Se la cura non funziona, aumentiamo il farmaco fino a che il paziente non sia definitivamente morto’.
E infatti stanno aumentando ancora i tassi. Stanno così creando una pressione sia sul debito pubblico sia sull’economia.
Perché ovviamente i tassi alti rendono più difficile l’accesso al credito e quindi a catena creano disoccupazione.
Vista la crisi di queste tre banche si spera che la BCE prenda provvedimenti per evitare disastri“.

Ascoltate l’analisi in diretta a Punto & Accapo.