Nuova magagna sul piano segreto di Speranza ▷ “Non esisteva e davano ad alcuni scienziati dei pazzi”


È possibile che finisca senza delle condanne l’inchiesta sulle responsabilità della politica nella gestione del Covid. Sicuramente è difficile dimostrare che si siano commessi dei veri e propri reati. Quello che però può emergere, ed è importante per questo, è la responsabilità politica di chi ha governato la pandemia. “Io spero che non si confonda quest’aspetto con tutto il marcio che viene fuori. Non è che se non ci sono condanne allora è andato tutto bene. La cosa interessante che emergerà sono le responsabilità politiche e il quadro di malagestione dal punto di vista tecnico e amministrativo che affiora leggendo le carte“, puntualizza Alessandro Rico.

Riavvolgiamo il nastro tornando ai primi mesi del 2020. La mancanza del piano pandemico ha creato il caos nel paese: il sistema va al collasso, le terapie intensive non bastano, come non bastano i mezzi e il personale per gestire la situazione. A quel punto l’unica risposta che il governo riesce ad adottare sono le chiusure e le vaccinazioni di massa, la “cieca disperazione” della quale parlava Ricciardi. Quando la situazione inizia a sfuggire di mano il governo perde tempo nell’elaborazione di un piano che poi non sarà mai utilizzato. Il cosiddetto “Piano segreto“.

La denominazione “Piano segreto” se la inventa uno dei funzionari del Ministero dei Dirigenti Urbani, che viene intervistato dal Corriere della Sera e, per discolparsi dalle accuse, ammette l’esistenza di questo piano che non fu condiviso con la popolazione, perché prevedeva scenari catastrofici. Dobbiamo però chiarire che cosa è un piano e che cosa è un’analisi. Hanno spacciato come piano d’intervento una cosa che era diversa, ovvero una relazione di Stefano Merler, matematico della fondazione Kessler, al quale chiedono di elaborare degli scenari sull’evoluzione dell’epidemia e su questa base hanno provato ad elaborare delle contromisure“.