La chiusura imminente dell’anno e il varo della manovra finanziaria spingono Enrico Michetti ad alcune considerazioni sulla linea programmatica e politica dell’attuale maggioranza. Non manca però un riferimento al recente passato, al periodo antecedente l’elezione del Governo Meloni, relativo alla Sinistra, alla gestione della pandemia e alle scarse libertà lasciate ai cittadini. Michetti in particolare focalizza l’attenzione sulle politiche relative a vaccini e gestione dell’obbligo vaccinale: “Ho fatto tre vaccini ma è insopportabile che che l’articolo 32 della Costituzione sia stato così mortificato. Esiste il comma che abilita l’obbligo vaccinale, ma nel pieno rispetto della persona umana. Poi parlano di Aldo Moro come un grande personaggio, che diceva nel periodo in cui fu redatto l’articolo 32 della Costituzione, nella sottocommissione, si prevedeva soltanto l’obbligo ma secondo Moro l’obbligo rientrava in una categoria di pensiero tipica della dittatura. Nella dittatura il padrone del corpo umano è lo Stato. Il padrone del corpo umano è l’essere umano, non può essere lo Stato. Ecco perché quando via a fare una operazione devi dare il tuo consenso, altrimenti è una tortura“.

Siamo alla vigilia dell’approvazione della prima manovra finanziaria dell’esecutivo Meloni. Ancora presto però per dare giudizi secondo Michetti, che in attesa della stesura definitiva esprime un parere: “In linea generale non sono favorevole ai bonus, ci sono riforme generali che vanno fatte; è chiaro che una finanziaria è una legge di completamento che non può fare le riforme che servono al paese. Però può mettere le basi e dare gli indirizzi necessari sulle quali poggiar le riforme del futuro“. Non è la Manovra però il problema fondamentale della maggioranza e della Destra in generale. Arriva allora la stilettata del Professore alla linea politica della moderna Destra: “La destra si vergogna di tutto ciò che è destra e cerca di nasconderlo, fa ogni tipo di ossequio a al sistema che ha sempre detestato. Fa del tutto per compiacere il nemico piuttosto che ricordarsi dell’amico. La Destra gioca sempre in difesa quando ha una prateria davanti, dovrebbe fare le riforme col sorriso e l’educazione, sapendole scrivere”.

Individuare le tematiche centrali delle quali dovrebbe occuparsi il nuovo esecutivo è semplice, continua Michetti: “C’è la riforma delle giustizia, io attendo una sentenza dal 2006. Immaginate se un dipendente per lo stipendio può attendere 16 anni. La riforma è urgente, ci sono dei rinvii a tre anni, non è possibile. Le procedure le devi conoscere, la pubblica amministrazione è totalmente ferma, non sanno cosa fare, ma se non conosci la pubblica amministrazione cosa puoi fare? La riforma la fa la funzione pubblica“. Un esempio virtuoso al quale ispirarsi secondo Michetti è Massimo Severo Giannini “che mise le basi per la futura riforma impeccabile. Ma la politica non dà tanto spazio ad alcune competenze, soprattutto quando si accorge che sono profonde, anzi cerca di delegittimarle. Lui era socialista e non lo riconfermarono, appena cadde il governo lo cancellarono. Hanno cancellato riforma e uomo“.