C’erano presupposti di tutti i tipi per assistere, quest’oggi, a una non vittoria (se non proprio a una sconfitta) del Napoli a Bergamo. In particolare tre fattori sembravano poter creare possibili difficoltà alla squadra di Spalletti.

Per prima cosa possibili conseguenze fisiche dooo le fatiche di Liverpool e di una stagione piena di impegni contro un avversario che fa della corsa una delle migliori proprie caratteristiche e che, soprattutto, non ha avuto impegni europei. Il secondo motivo poteva essere legato ad un fattore tecnico, in quanto del tutto improvvisamente il Napoli ha dovuto rinunciare per infortunio al suo più grande talento: Kvaratskelia).
Infine in terza battuta i dati statistici poichè in in molti si aspettano che la striscia di vittorie in consecutive in Serie A debba per forza interrompersi.

A inizio partita si sono aggiunti pure quelli derivanti dal risultato corrente con i bergamaschi presto in vantaggio (al 19° di gioco) dopo un ottimo inizio di gara. E invece… invece il Napoli ha vinto anche quest’oggi, mostrandosi in questo momento più forte di tutto, più forte di tutti.

Gli azzurri hanno ribaltato il match in pochissimi minuti, dapprima con il solito Osimhen, e poi proprio con il gol di Elmas, cioè l’uomo chiamato in causa per sostituire l’improvvisa assenza di Kvaratskelia (ennesimo segno di un destino che sembra davvero essere magico in questa stagione).

Nonostante qualche ottima occasione creata dall’Atalanta (un paio delle quali sventate da splendide parate di Meret) e tanti tiri in più dei bergamaschi rispetto ai partenopei, non si può dire che il Napoli non abbia dato la sensazione di essere in grado di controllare il match con la consapevolezza della propria forza. La consapevolezza tipica delle grandi squadre.

Il dato più rilevante di oggi non è tanto quello di aver ottenuto la nona vittoria consecutiva in campionato, quanto quella di aver vinto nuovamente in casa di una diretta concorrente: gli azzurri hanno infatti già espugnato il campo di tutte le 4 immediate inseguitrici: Atalanta, Milan, Roma, Lazio. Che poi così immediate non sono in quanto in caso di vittoria del Milan in serata il distacco dalla seconda forza sarebbe comunque di ben 6 punti.

La squadra di Spalletti ha eguagliato la migliore partenza di sempre, in termini di punti, nella storia azzurra: 11 vittorie e 2 pareggi come nell’ultimo anno di Maurizio Sarri e dei 91 punti senza scudetto. Chissà che stavolta, invece, il finale non possa davvero essere diverso.