Le vibrazioni di San Siro non mentono mai. È quasi una massima filosofica ispirata dalla qualità del lavoro di uno che non perde mai tempo a filosofeggiare. Se tanti finiscono in vetrina, diciamo da Leao in giù, tanto da farci dubitare su quale sia stato a livello di prestazione il pezzo più pregiato, il merito allora è tutto del…vetrinista, per così dire. Perché Stefano Pioli non si è mai seduto sull’allora dello scorso anno, così come a traguardo raggiunto ha preferito dimenticarsi quali e quanti sassolini avrebbe potuto (dovuto?) togliersi dalla scarpa.
La Dinamo Zagabria ha tutta la qualità di una scuola antica e il morale che si è arrampicato lungo l’acquisita autostima della vittoria sul Chelsea. Proprio per questo, impossessarsi con autorevolezza crescente di partite così, è un segno di maturazione corale. E proprio per questo, a maggior ragione, se gli allievi seguono tutti la lezione bisognerebbe ricordarsi ogni tanto che il più bravo è proprio il maestro.
Paolo Marcacci










