Oggi parliamo di una cosa importante: la democrazia.

La democrazia è stata messa da parte in questa vicenda elettorale. Non è mai successo che ci fossero le elezioni in estate (o meglio, due o tre giorni dopo l’estate). Non è mai successo che gli adempimenti elettorali andassero fatti a ferragosto. Eppure questo è stato voluto con una motivazione molto chiara: non vogliono aree politiche, non vogliono forze che possono rappresentare il dissenso dentro questo Parlamento. Si sono messi d’accordo tutti. Tutti quelli che stavano là dentro sono gli stessi che hanno votato il Green Pass, sono gli stessi che hanno votato per la guerra, per più sanzioni, più armi. Dalla, diciamo, posizione della Meloni a Conte: hanno votato tutti uguale. Loro si sono preservati, loro hanno la cosiddetta esenzione dalle firme per cui devono solo presentare le liste il 21 e il 22 agosto e avranno le loro liste pronte.

Noi – penso a Italia Sovrana e Popolare, cioè al raggruppamento politico che con fatica, devo dire, ma con grande entusiasmo abbiamo messo assieme – siamo 15 organizzazioni e dovremmo raccogliere le firme e abbiamo bisogno di voi, ma siamo riusciti a fare in pochi giorni (due giorni) già dei risultati molto importanti. Se basterà non lo sappiamo. Dobbiamo arrivare molto in fretta perché non dobbiamo solo raccogliere 1200-1300 firme per essere tranquilli (per ognuno due collegi plurinominali) ma dobbiamo anche raccogliere i certificati, le iscrizioni alle liste elettorali, mettere assieme tutto il materiale, evitare gli errori burocratici. Quindi vi chiediamo davvero uno sforzo. Questa volta non è solo un commento politico, di costume, quello che faccio, vi chiedo la partecipazione il protagonismo: dovete darci una mano, dovete firmare ai banchetti “Italia Sovrana e Popolare”, trovate le date e i luoghi nei nostri social, nel web, fate in modo di esserci per darci una mano.

Mandate i vostri amici, i vostri conoscenti a firmare per un titolo di una lista che contiene anche il programma: noi vorremmo un Italia sovrana, cioè indipendente, che possa commerciare con tutti e vorremmo che quest’Italia fosse popolare cioè fosse a disposizione del popolo: lavoro dipendente, lavoro autonomo, precariato, disoccupazione, ci rivolgiamo ad aree maggioritarie del paese, dai lavoratori del pubblico impiego a quelli del privato, dal lavoro a partita iva alle professioni, ai piccoli commercianti, agli artigiani, alla piccola impresa, alla spina dorsale del lavoro di questo paese. Ci rivolgiamo al 90%, noi siamo un’altra cosa da quelli che fanno finta di litigare ma in realtà sono d’accordo su tutto, noi vogliamo davvero ribaltare questa situazione: dateci una mano, firmate.

3 Minuti con Marco Rizzo