Dybala si prepara alla sfida di domani. Sarà l’ultima finale per il numero dieci con la maglia bianconera, il fantasista argentino vuole chiudere in bellezza il suo percorso alla Juve: vincendo il suo 13° trofeo. Alla Joya non mancheranno le motivazioni per poter sfoderare una grande prestazione, d’altronde il derby d’Italia non ha bisogno di presentazioni. Nonostante i ‘rumors’ che accostano il talento argentino all’Inter c’è un trofeo da portare a casa per la squadra di Max Allegri, trofeo che potrebbe per un attimo alleviare la stagione non all’altezza delle aspettative per la vecchia signora.

Come sottolineato da Xavier Iacobelli: “Dybala in questo momento deve giocare anche perché ha maggiori motivazioni. Purtroppo negli ultimi due anni visti gli infortuni e le conseguenze del covid non ha potuto incidere nelle partite più importanti. Questa finale è importante per lui, per Allegri, per la società quindi lo farei giocare eccome”.

“È un giocatore che ti sposta gli equilibri in una partita. Io penso sempre che Dybala sia meglio farlo partire sempre dall’inizio; non mi piace l’idea di poter entrare a partita in corso con il suo talento lo farei giocare sempre” – conclude Vocalelli.

Gli animi in casa Juve sono da chiarire anche sul tema Vlahovic. E’ un momento particolare anche per il centravanti serbo rimasto a secco di gol rispetto ai suoi standard. Il viso sconvolto dopo la sostituzione di Marassi descriveva perfettamente il momento di frustrazione vissuto dall’ex Fiorentina.

Franco Melli dice che: “Platini impiegò sei mesi ad ambientarsi alla Juve” e poi c’è chi come Fernando Orsi considera che giocare nella Juventus porta ad un aumento della pressione notevole:

“Non si poteva pensare che Vlahovic avrebbe potuto mantenere la stessa media gol della Fiorentina alla Juve perché la Fiorentina la affronti in un modo e la Juventus la affronti in un altro. L’ adattamento ci vuole sicuramente ma quando vai alla Juventus è una pressione differente. Lui non è mai cambiato da quando arrivato, deve avere la facoltà di giocare per la squadra. Non discuto le qualità del giocatore”.