Quest’oggi parliamo dei tassisti, una categoria di lavoratori che negli ultimi anni è stata attaccata immotivatamente. Anche perché hanno sempre conservato lo spirito dell’autonomia del lavoro, della non sottomissione agli interessi delle grandi imprese e della grande finanza. Alla fine però in qualche modo ci sono arrivati: è notizia di questi giorni che Uber, la grande multinazionale, abbia stilato o stia per stilare un accordo con una grande cooperativa di taxi a Roma.

Io credo sia un errore profondo per l’utenza, ma anche principalmente per i lavoratori tassisti. Un vecchio detto ci ricorda che le fortezze si conquistano dall’interno. Credo che questo accordo sia un cavallo di Troia che va contro il lavoro importante dei tassisti, va contro anche la qualità del lavoro dei tassisti. Il taxi è un servizio pubblico ed è giusto che resti con questa sua prerogativa. Dando in mano alle privatizzazioni, dando in mano alle multinazionali avremo un servizio certamente solo correlato ai luoghi più importanti della capitale. Le periferie saranno escluse, gli orari importanti per le periferie non ci saranno più. Insomma, un disastro per l’utenza e per i lavoratori dei taxi.

Voglio poter continuare a credere di trovare il tassinaro romano, quello che ti racconta la sua storia, quello che ti orienta e quello che ti svolge anche un servizio dignitoso. Queste multinazionali sono senza cuore, senza anima, pensano solo al profitto. Non vendetevi tassisti cari, io continuerò a stare con le vostre lotte.

3 Minuti con Marco Rizzo