Da sempre osservate con sospetto dal mondo accademico e dalle strutture apicali della sanità italiana, le cure domiciliari rappresentano ancora oggi il convitato di pietra del dibattito pubblico sul Covid-19. Ignorate nel processo di polarizzazione del discorso pubblico sul vaccino, le cure domiciliari sono le grandi assenti dall’agenda media e politica. Per molti medici in prima linea lo sviluppo di un protocollo medico ha rappresentato invece un obiettivo prioritario per sostenere i propri pazienti.

Sul dialogo tra potere centrale e la rete di medici impegnati sul campo per combattere il virus, il dott. Stramezzi rivela un significativo retroscena. Il sottosegretario al Ministero della Salute, Pierpaolo Sileri, avrebbe infatti incontrato lo stesso Stramezzi insieme al prof. Luigi Cavanna per intessere un dialogo proprio sul protocollo delle cure domiciliari. Sileri si sarebbe detto ampiamente a conoscenza della questione mostrando ai due medici convocati una propria pubblicazione sul tema. Finito il colloquio, il sottosegretario avrebbe assicurato l’interesse per il tema e nuovi incontri per poi invece lasciare le buone intenzioni lettera morta.

Le parole del dott. Andrea Stramezzi in diretta

Cure domiciliari, Stramezzi e il colloquio con il sottosegretario Sileri

“Nella primavera del 2021, quasi un anno fa, io mi recai insieme al prof. Luigi Cavanna al Ministero della Salute, convocati dal sottosegretario Sileri. Noi avevamo chiesto un colloquio per spiegare al Ministro che le cure esistevano, come funzionavano e dirgli anche dei noi nostri risultati. Fummo molto felici quel giorno perché parlavamo con un collega, un medico e lui ci capiva, parlavamo la stessa lingua. Alla fine del colloquio parlai della doverosa ricerca dei geni che causano il Covid grave. Questi due argomenti furono perfettamente capiti da Sileri il quale mi tirò fuori una sua pubblicazione, se non ricordo male, del luglio 2020, sul gene HLA che poi si è rilevato uno di questi geni che predispone al Covid grave. Quando finimmo il colloquio mi disse che aveva curato almeno 100 persone tra conoscenti e amici a casa, curati e guariti. Il sottosegretario ci disse di sentirci nei prossimi giorni ma non lo abbiamo mai più sentito. Poi è andato in televisione a dire che le cure non esistono”

La testimonianza sul campo delle cure domiciliari del dott. Stramezzi

“Il mio primo paziente fu a marzo 2020, io già a fine febbraio mi ero reso disponibile come medico volontario Covid-19. Io ne ho visitati in prima ondata tantissimi. Avevo superato i 2000 mila, ora sono bene oltre i 2500 grazie all’applicazione C-Healer. Di questi deceduti si contano sulle dita di una mano. Alcuni sono morti per altre patologie dopo essersi negativizzati. Ho lavorato tre mesi anche in un ospedale Covid. Mi è venuta a salutare la figlia di una mia paziente. La figlia mi ha detto che ho salvato suo padre, poi il padre è mancato due mesi dopo ma guarito dal Covid, e mi ha ringraziato. La percentuale di ospedalizzazione io penso che sia dello 0,N”