L’ingresso dei talebani a Kabul e la partenza del presidente regolare Ashraf Ghani ha permesso l’instaurazione di un nuovo Emirato islamico dell’Afghanistan. Dopo l’avanzata delle milizie talebane, iniziata nel maggio 2021, il 15 agosto le forze sono entrate nella Capitale e hanno conquistato dunque l’intero Paese, complice la mancata reazione dell’esercito regolare e la disgregazione delle forze NATO.

Una situazione paradossale e terrificante quella che sta vivendo in questi giorni il Paese mediorientale, con tante persone che tentano la fuga e tante altre che, quasi rassegnate, scelgono di rimanere e di affrontare il proprio destino. La preoccupazione è tantissima soprattutto per il futuro delle donne, private di ogni diritto, da quello di lavorare a quello di indossare abiti che siano differenti dal burqa.
Ilario Di Giovambattista ha parlato così della situazione della popolazione afgana e delle donne.

“Io non ci credo che non si possa fare qualcosa per il popolo afgano. Non ci credo che li lasciamo da soli nelle mani di questi terroristi, di questa gente feroce. Ho visto un’immagine di una bambina di 12 anni che è la moglie di uno di questi: questo è un pedofilo conclamato, non mi interessa il discorso religioso. Sono schifato. In aeroporto si sono ammassate migliaia di persone che vogliono andarsene: li abbiamo lasciati soli, anche l’esercito afgano si è venuto. Questi sono arrivati e hanno preso tutto nel giro di pochi giorni.
Ho apprezzato tantissimo queste donne che hanno mostrato anche dei cartelli contro i talebani. Aiutiamo questa gente.
Da uomo semplice, da osservatore, non riesco a capire il motivo per cui non intervenga la NATO, che rappresenta le forze occidentali. Devono andare lì e cacciare questi terroristi che hanno diviso le donne dagli uomini. Noi stiamo osservando questo ponte aereo, ognuno si riprende le sue cose e se ne va e queste persone rimangono lì in un posto con questi delinquenti, stupratori, pedofili, gente fuori di testa.


Siamo andati lì, li abbiamo illusi, e ce ne siamo andati. E bravo Biden. Non è possibile che la NATO non intervenga: come è possibile non poter fare nulla? È vero che sono armati ma non hanno gli aerei.
In diverse parti del Paese gli stessi afgani si stanno riprendendo dei territori, si stanno ribellando. Uniamoci tutti e facciamo qualcosa che arrivi in tutto il mondo e che spinga queste persone a fare qualcosa! Stanno rastrellando casa per casa. Abbiamo portato lì la tecnologia dell’Occidente, è tutto scritto, quindi loro vanno a trovare quelli che hanno collaborato con l’Occidente. Quindi adesso queste persone sono
nelle mani di questa gente”.