Per una volta il calcio è riuscito a darci un esemplare insegnamento di vita, ci ha rammemorato i valori della comunità e della solidarietà tra gli esseri umani. E ciò dopo che per lustri il calcio non ha certo brillato per esempi degni di approvazione. Non è forse vero che il calcio era divenuto il triste e arido spettacolo del business? Non era forse già da tempo il luogo dello spettacolo legato all’interesse del capitale?

Il meraviglioso gesto della squadra della Danimarca dell’altra sera ha spezzato l’incantesimo maligno e ci ha mostrato lo splendido spettacolo della dignità umana e della solidarietà in campo.

Al cospetto del giocatore Eriksen, accasciato per un improvviso malore, i giocatori della Danimarca si sono stretti intorno a lui. Hanno fatto scudo per proteggere il compagno steso a terra e soccorso dai medici. E ciò di modo che quel momento di dolore non si mutasse in tetro spettacolo televisivo buono solo a far salire l’audience e i profitti e per sollecitare la curiosità più morbosa dell’homo-videns inchiodato dinanzi allo schermo curioso di vedere ciò che non dovrebbe essere visto.

Una vera lezione da cui tutti abbiamo molto da imparare. Questo dovrebbe essere primariamente il valore dello sport. Questo il suo insegnamento: il valore dell’umanità e della comunità, oltre che della solidarietà del gruppo che si stringe intorno al compagno in difficoltà per proteggerlo e aiutarlo. Molto abbiamo da imparare da gesti come questo. Gesti che ci ricordano con spirito di solidarietà il fatto che ciascuno di noi è debole e solo all’interno di una comunità può trarre forza e protezione.

RadioAttività, lampi del pensiero con Diego Fusaro