I presupposti ci sono tutti per assistere a un’estate di fuoco tra palazzi e piazze di Roma. La campagna elettorale aspetta solo il via ufficiale, che tarda ad arrivare per l’assenza del nome del centrodestra unito e per l’arrivo delle primarie del centrosinistra diviso. Complice l’arrivo della bella stagione il clima politico sembra già abbastanza rovente. Se poi le fiamme divampano persino per le strade della Capitale, come accaduto oggi per via dell’ennesimo bus, il gioco è fatto.

In questo modo i disagi quotidiani dei romani possono diventare la migliore arma da sfoderare per convincerli (se mai ce ne fosse bisogno) che qualcosa non va. Lo sa bene anche Carlo Calenda, candidato alle prossime amministrative capitoline, che stamattina ha ironizzato su Twitter: “Sono appena andato a fuoco insieme a un autobus”. Ma è risaputo che i problemi di Roma non sono solo i trasporti. Nella stagione pre-elettorale alle porte la città si prepara a vivere una nuova emergenza rifiuti. Per non parlare del virus della criminalità che continua a mordere.

Tutti temi che il leader di Azione ha affrontato in diretta con Luigia Luciani e Stefano Molinari. Ecco l’intervista a Carlo Calenda a Lavori in Corso.

“Dimostrare con i fatti”

“Svecchiamento? Io avrò anche persone che hanno amministrato e lo hanno fatto bene. Io non sono per il ‘giovanilismo’ in assoluto. Nel senso che penso che per ricoprire delle cariche complicate e difficili ci vuole anche l’esperienza. Non è tanto lo svecchiamento, quanto essere capaci di mettere persone che hanno dimostrato coi fatti che sanno gestire e hanno la propensione a cambiare quello che a Roma non funziona. Per cui ci saranno tante associazioni di cittadinanza”.

“Finanziatori del nord e privati”

“Tra i miei finanziatori non c’è neanche un imprenditore romano. Devo dire che quando ho deciso di candidarmi ho chiamato imprenditori del nord, prima caratteristica, e di mercato, seconda caratteristica. Cioè persone che non hanno a che fare con lo Stato. Gli ho detto: guardate, la Capitale d’Italia che è anche vostra è ridotta in uno stato tale per cui secondo me voi dovete dare una mano per cercare di affidarla a persone che hanno amministrato. E loro hanno risposto. Fino a oggi le campagne elettorali sono state finanziate da cooperative e imprenditori che lavorano per il Comune: non l’ho mai fatto e lo trovo sbagliatissimo”.

“Gestire Roma necessita di esperienza”

“Penso che come è successo un po’ a sinistra c’è questa cosa un po’ strana in cui sembra che la politica non riesca a produrre una classe dirigente capace di candidarsi con forza. Governare Roma vuol dire conoscere Roma. E conoscere Roma è un processo lunghissimo. Per questo io ho iniziato da otto mesi e per questo sono stupito che non ci fossero nei vari schieramenti politici dei candidati che dal primo momento dicessero ‘ok, noi ci siamo: è la Capitale, vogliamo farlo’. È surreale, non credo capiti nel resto del mondo.

La mia impressione è che gestire un Comune come Roma necessita del fatto che tu abbia una competenza specifica, quella di saper gestire. Saper gestire implica la capacità di far accadere le cose, pianificarle, verificarle e eventualmente cambiarle. Questo è un processo che si impara se tu hai gestito una grande azienda oppure se hai gestito un grande Ministero. Cioè, hai fatto un lavoro che implica questa cosa. Senza togliere nulla alla professionalità né del vostro collega Michetti, né di Giorgia Meloni.

Penso ci sia una differenza tra essere capaci di dare consigli sulle procedure, sulle procedure amministrative e saper portare un’idea a compimento e alla realizzazione. Che è la cosa che in Italia non riesce e a Roma riesce ancora meno”.

“Il mio piano rifiuti”

“Relativamente alla situazione che si sta creando a Roma dico questo: Ama ieri ha detto una cosa gravissima, cioè che con il ritorno alla normalità noi non saremmo in grado di effettuare la raccolta in modo completo per gli esercizi commerciali, che ricordo pagano la Tari più alta d’Italia. La ragione per la quale sta accadendo questo è che Ama ha cancellato per ragioni finanziarie una serie di contratti con fornitori che riuscivano a fare questo lavoro. Ed è un po’ un rimbalzo con la Regione. La Regione ha fatto un piano rifiuti molto tardivo, che non prevede un inceneritore.

Aggiungo un’altra cosa: noi mandiamo 170 milioni di euro di rifiuti fuori, questo è il costo che abbiamo. Però l’Emilia Romagna ci sta dicendo che da una certa data di giugno in poi non potrà più riceverli. E questa è la crisi dei rifiuti”.

“Michetti? Dovesse diventare candidato sentirei una sua trasmissione”

“Michetti? Ne hanno parlato tutti. Io non ho mai sentito una sua trasmissione ed è una cosa che se lui diventerà candidato mi ripropongo di fare. Non l’ho mai visto all’opera nel suo ruolo radiofonico. Lo farò certamente”.

“Il nemico principale nella mia campagna elettorale”

“Io credo che i romani siano stanchi e questo li induce a pensare che i politici siano tutti uguali. Questo è il nemico principale nella mia campagna elettorale, il vero avversario. Cioè riportarli a pensare che invece le cose possono cambiare. Se però non ci riuscirò avrò sbagliato io qualcosa. Ed è la battaglia che sto facendo anche a livello nazionale con Azione. L’ho fondata per questo”.

“Fare il sindaco è rischioso”

“Come sindaco tu rischi per procedimenti amministrativi e per questo fatto che noi in Italia riteniamo tutto un reato. È una delle grandi cose che ti fanno esitare. È un problema gigantesco: se non si risolverà questo problema avremo veramente difficoltà ad avere persone capaci e perbene a fare il lavoro di sindaco. Ma non soltanto a Roma.

I media in questo hanno avuto un ruolo gigantesco. Spesso i media ne sono consapevoli, ma talvolta lo hanno usato per vendere copie di giornale. L’idea che tu sbatti il mostro in prima pagina e poi vengono tutti assolti. È successo adesso con Uggetti. Questa è una vera inciviltà italiana”.