Candidato sindaco? Il Professor Enrico Michetti, Direttore della Gazzetta Amministrativa, potrebbe essere un’opzione per la Capitale.
Non c’è ancora molto di definito (per ora) per quanto riguarda i nomi scelti dal centrodestra. La candidatura numero uno, quella di Guido Bertolaso, sembra essere a repentaglio, visto i numerosi ‘no’ sbattuti in faccia a Salvini, Meloni e Tajani: una decisione che è stata ribadita nelle ultime ore all’esortazione a ripensarci di Fratelli d’Italia e che, a detta dei più vicini a Bertolaso, non cambierà in futuro.
Enrico Michetti, profondo conoscitore della città e dei meccanismi amministrativi, è dunque un’opzione che potrebbe allettare la coalizione: coalizione che di ritorno riceverebbe probabilmente un sì convinto, visto che lo stesso Michetti si è detto “lusingato dalle voci“.

Ma quali sono le idee dietro l’uomo? Quali le priorità che in una fantomatica agenda il Professore metterebbe in cima?
Cosa farebbe per combattere la criminalità e valorizzare le infrastrutture della Capitale?

Il Prof. Enrico Michetti ci ha detto di più in quest’intervista.

“La cosa mi lusinga. Però i partiti hanno un ruolo decisivo in questo perché la politica deve avere rispetto per coloro che si sacrificano per questa. Le colpe ci sono, come in tutte le categorie e tutti gli ambienti, però il ruolo della politica è un ruolo importante, e oggi questo è venuto a mancare. Abbiamo bisogno di una classe dirigente che si occupi di politica, ecco perché i partiti sono importanti e il sindaco dovrebbe essere un allenatore, una persona che cerca di valorizzare al meglio le risorse umane che provengono dalla politica, perché sono quelle che quotidianamente vivono le istituzioni e che dovrebbero aiutare quel processo osmotico, sentire ciò che accade sul territorio e fare in modo che i problemi quotidiani della gente vengano risolti. Se non c’è una classe politica osmotica, ossia che si mette in mezzo tra il problema e il cittadino e cerca di risolverlo, ebbene, manca una componente essenziale.

Noi dobbiamo riportare serenità, si può essere di centro, di destra, di sinistra, ma tutti non dobbiamo perdere l’obiettivo comune che è quello della buona amministrazione nell’interesse della cittadinanza. Bisognerebbe ristabilire un clima di pace, rispettare quel tipo di politica significa rispettare il cittadino.

Criminalità? Noi dobbiamo alzare il tasso di scolarità nelle periferie e portare lavoro. Guardate la Magliana. La Magliana negli anni ’60 era un quartiere pericoloso. Oggi è un quartiere normalissimo, ma i fabbricati intensivi che c’erano allora ci sono ancora oggi, per cui non è il fabbricato intensivo a essere la spia che ti dice che lì c’è la criminalità. E’ che noi alla Magliana abbiamo incrementato dell’80% il tasso di scolarità e del 60% l’occupazione. E’ così che tu rigeneri il quartiere.
La criminalità si combatte con il lavoro e deve nascere e prosperare facendo in modo di rimuovere tutti gli attriti. Le borgate nascono perché lì si sono concentrati tutti i problemi sociali in un edificio solo. Quando arrivi alla criminalità significa che non hai fatto bene le altre cose. Significa che probabilmente c’è poco lavoro se le persone vengono impiegate altrove. Significa che la gente non ha la possibilità di sviluppare la propria persona. Bisogna dare questo, e la Costituzione per un Sindaco è la cosa più importante, perché lì ci sono i principi su cui si fonda la società.

Roma va governata e negli ultimi anni purtroppo non lo è stata. E’ stata abbandonata a se stessa. Roma non è soltanto Colosseo e San Pietro. C’è bisogno di un disegno, di una passione, e se non c’è questo allora diventa soltanto un discorso carrieristico ma così parcheggi la città su un binario morto. Su questo non serve il super esperto ma serve chi ha le idee e con la politica intende portarle avanti. I trasporti ad esempio non possono essere questi. E sull’urbanistica noi abbiamo delle aree che vanno rigenerate”.