Che senso ha vaccinare i giovani? Perché far fare il vaccino alle fasce d’età meno a rischio? Quante possibilità ci sono di incorrere in effetti collaterali?
Sono le domande più frequenti di cui in questi giorni sentiamo parlare ovunque, dal web alle TV passando per le chiacchiere tra passanti: domande non certo facili, che archiviare con risposte seccamente certe o certamente negative, sarebbe pressappochista e non corretto.
Non entriamo, con il Prof. Massimo Ciccozzi, del Campus Biomedico di Roma, in meriti giuridici o di pareri personali, bensì nel campo delle probabilità e delle certezze che esistono allo stato attuale sull’argomento vaccinazione, perché sia i pro che i contro devono essere analizzati per intero per avere un vero quadro completo sulla faccenda, scevro da scelte affrettate o ideologiche.
Analizziamo il parere del Prof. Ciccozzi a ‘Lavori in Corso’.

L’idea negli Usa è fare la vaccinazione dai due mesi ai 100 anni, quindi probabilmente lo sperimenteranno e ci si arriverà.
Moderna ha già sperimentato 12-18 anni con ottimi risultati direi: 93% di copertura sulla prima dose e quasi il 100% sulla seconda. La FDA presenterà i dati i primi di giugno, poi si passerà all’Ema e – per noi – all’Aifa.

Che senso ha vaccinare i bambini? A fare in modo che il virus circoli il meno possibile. Noi abbiamo detto che dobbiamo farlo circolare il meno possibile determinando l’effetto di massa (o di gregge), vaccinando almeno l’80% della popolazione. I bambini e gli adolescenti fanno parte di questo 80%.
In genere nella categoria dai 18 ai 25 anni si avvalgono della famosa “sindrome di Super Mario Bros”, cioè io ho tre vite, ne perdo una, ne ho altre due, tanto sono giovane e forte. In realtà se anche un 18enne o un 28enne si infetta, poi c’è il termine “long covid” che viene usato per capire quello che succede nel tempo. Non è detto che poi nulla succeda, quindi cerchiamo di non prenderlo e di fare attenzione.

Effetti collaterali? Non c’è nulla di sicuro, il rischio 0 non esiste. Sappiamo che tutti i vaccini – anche Pfizer – possono dar luogo a degli effetti come la trombocitopenia in due o tre casi per milione. La possibilità di essere uccisi da un fulmine è di sette casi per milione“.