“Per capire quale sia la filosofia di Draghi in questo momento basta andarsi a leggere un documento che lui ha pubblicato appena poche settimane fa, nel dicembre scorso, nella qualità di capo del comitato esecutivo del cosiddetto Gruppo dei Trenta (G30). Un documento recentissimo che pochi hanno letto”.

Il Prof. Brancaccio lo ha spiegato ad Antonio Picarazzi durante l’incontro online organizzato da Polis Tivoli ‘La Rivoluzione della Politica Economica – Incontro con il Prof. Emiliano Brancaccio’ (Ai seguenti link potete trovare l’intervista completa: Pagina Facebook Polis Tivoli, Canale YouTube Antonio Picarazzi).

Questi documenti, secondo il Prof. Brancaccio, smentirebbero dunque le voci circa un cambio di rotta nelle ideologie liberiste del Premier incaricato: “Lì Draghi ritorna alle origini liberiste – spiega nella diretta video – perché fondamentalmente dice che i governi dovrebbero smetterla di ostacolare i meccanismi selettivi del mercato e dovrebbero invece favorire quei processi di ‘distruzione creatrice'”.

Cosa vuol dire? “Il processo di distruzione creatrice – continua il Professore – vede la distruzione delle cosiddette ‘imprese zombi‘, un’espressione di Draghi, quelle cioè che sopravvivono soltanto con i sussidi, consentendo il trasferimento dei lavoratori a colpi di licenziamenti dalle imprese zombie verso nuove imprese che auspicabilmente verranno e che essendo virtuose si svilupperanno dopo la crisi”.

Questo processo, si prosegue nel video, “è piuttosto pericoloso. Un’operazione ad alto rischio e il rischio è tutto a carico della classe lavoratrice come al solito. Bisogna augurarsi che questa sua tesi della distruzione creatrice non venga messa in opera, che qualcuno argini questa eventualità”.