Di cosa si parlava prima del Covid? Fortunato chi lo ricorda. È ormai dal gennaio scorso che “il coronavirus” ha monopolizzato la quotidianità di ognuno di noi. Sembra non esistere nient’altro, ogni cosa ha subito cambiamenti e adattamenti, il mondo è stato stravolto. Tuttavia, anche se lo dimentichiamo, il resto continua a esistere, soprattutto le altre malattie.

Ospedali, infermieri, medici, ricercatori: ogni energia è concentrata sulla gestione dell’emergenza. E il resto?

La Società Italiana di Cardiologia ha stimato che tra il 2019 e il 2020, nello stesso periodo, i decessi da infarto sono triplicati. Molte persone non si recano all’ospedale per paura di contrarre il Covid, e anche chi decide di andare spesso deve sottoporsi a lunghe attese che implicano anche un tampone rapido per poter accedere alla struttura sanitaria.

Viene fatto il 50% in meno di diagnosi oncologiche, gli screening sono fermi, moltissimi interventi non urgenti sono stati rinviati: e nel frattempo?

La situazione appare drammatica e c’è chi stima che alla fine dell’emergenza si conteranno più decessi collaterali che da Covid.

Se n’è parlato in diretta nel pomeriggio di Radio Radio con Ilario Di Giovambattista, Stefano Raucci e l’Avv. Francesco Barucco. Ecco il video dell’intervento.

TRIPLICATI DECESSI DA INFARTO TRA 2019 E 2020 ► Ormai in ospedale se non sei Covid non entri…


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