Cosa resterà del nostro paese dopo la pandemia? A chiederlo al Prof. Alessandro Meluzzi è Edoardo Sylos Labini in occasione dell’incontro online tenuto dalla rete di operatori culturali ‘CulturaIdentità‘.

In questo estratto, il Prof. Meluzzi, psichiatra e criminologo, ripercorre i possibili scenari all’origine della diffusione del virus in tutto il mondo e ipotizza alcuni sbocchi futuri, per nulla lieti, con i quali il nostro paese e il mondo intero potrebbero essere costretti a confrontarsi tra qualche tempo. Ecco cosa ha detto.

ORIGINI ED EFFETTI DEL COVID ► Gli scenari dietro la pandemia secondo il Prof. Meluzzi

“Cosa resterà del nostro paese dopo la pandemia? Dipende da quello che accadrà d’ora in avanti.

Si apre il discorso basato su delle biforcazioni logiche. Prima ipotesi: questo virus è un ferale accidente della storia della biologia non tanto diverso da altri virus che hanno funestato la strada dell’umanità. Oppure è il risultato di una strategia artificiale e programmata.

Ammettiamo che sia il risultato di una strategia programmata, come afferma padre Livio Fanzaga, direttore editorialista di Radio Maria, che ha detto che il virus è stato fatto dai cinesi, che è stato programmato per una strategia tecnico-militare e che è stato fatto per distruggere l’Occidente e l’economia americana. In questo caso non c’è niente da sperare.

Non rimarrà nulla su nulla perché il disegno è talmente forte, penetrante e ben organizzato che non c’è nulla da sperare. Non ci resta che pregare e attendere i prossimi eventi che saranno quelli di una cinesizzazione della nostra società in cui saremo degli zombie automi governati da una tecno-medicina.

Ammettiamo che il virus sia un accidente della storia per cui c’è stato un virus e una sterminata insipienza di una classe dirigente che non è stata capace neanche di prevenire la seconda, terza ondata e chissà quante altre, ecco da un punto di vista razionale si potrebbero avere soltanto tre tipi di reazione.

Quella cinese come una sorta di regime di TSO permanente; svedese dove l’unica possibilità concreta è quella di puntare sull’immunità di gregge; o di lockdown generalizzato che rallenterebbe la diffusione del virus ma deve essere prolungato fino a maggio, ma a maggio chi è sopravvissuto al virus sarà morto di fame.

L’unica cosa che non si può fare è la quarta via cioè questa farsa delle zone gialle, arancioni e rosse che evidentemente corrisponde al tentativo di procedere con la strada della rana bollita.

Credo che alla fine rimarrà poco dell’Italia. Si dovrà rinunciare a una qualità della vita che il mondo ci invidiava. Una rivoluzione dubito che ci sarà, non soltanto perché siamo un popolo di schiavi da 5 secoli, ma anche perché non abbiamo nessuna capacità di reazione civile. Sono molto pessimista. Non ci sarà neanche una rivolta fiscale perché gli italiani sono ossequienti.

L’ultima linea di resistenza era Trump. È caduta perché il deep state planetario si è rivelato invincibile, quindi non vedo cosa possano fare questi poveri italiani spaventati dal fare una flatulenza mentre li stanno sodomizzando”.