Claudio Vigorelli: il procuratore romantico, ma anche al passo coi tempi, del calcio italiano. La Vigo Global Sport Service è una realtà che, ormai da svariati anni, gestisce i propri assisti con massima professionalità e metodi innovativi.

Prima Samuel Eto’o, ora Nicolò Zaniolo. L’ultimo enfant prodige del nostro panorama pallonaro continua il percorso di crescita sotto le cure della Vigo, oltre ovviamente all’occhio sempre vigile della sua famiglia.

Nel consueto appuntamento del venerdì con ‘Food Sport’ Claudio Vigorelli ha risposto alle domande di Enrico Camelio, Stefano Agresti, Alessandro Vocalelli e del nostro Direttore Ilario Di Giovambattista

Perché si pensa che i procuratori siano il vero potere del calcio?

“Contesto totalmente il fatto che su di noi si dica che siamo senza cuore e comandiamo il mondo del calcio. Credo invece che spesso siamo un valore aggiunto. Siamo professionisti che segnaliamo ai club giocatori che poi vengono venduti con plusvalenze importanti. Non sempre siamo quelli che sottraggono denaro, ma portiamo valore aggiunto. Io interpreto così il mio lavoro. Non dimentichiamoci che i giocatori sono di proprietà delle società, non dei procuratori. A volte passa un messaggio sbagliato. Siamo professionisti che cercano di valorizzare al meglio le performance dei nostri assistiti”.

Come si articola questa importante professione?

“Noi cerchiamo di accompagnare i ragazzi e le famiglie, soprattutto quando sono giovani, nella loro carriera nel miglior modo possibile. Cerchiamo di accompagnarli per arrivare a raggiungere un certo livello. Chiaramente devono metterci anche del loro. Noi possiamo metterli nelle condizioni migliori per fare performance importanti. Il nostro lavoro è cambiato molto negli anni. Adesso bisogna curare tutti gli aspetti, anche sui social. Faccio questo lavoro con grande passione”.

La ‘boutique’ Vigorelli pronta ad accogliere nuovi talenti

“Io punto soprattutto sulla qualità. Ritengo la mia agenzia una boutique, più che un grande magazzino. Cerco di offrire qualità nel servizio, nei rapporti e nel dedicare il tempo necessario a tutti. Questo vale sempre, dal più piccolo al più grande”.

Come mai l’Inter ha lasciato andar via Zaniolo?

“Il calcio è pieno di situazioni del genere. In quel caso sono nate anche idee di mercato. In quel momento l’Inter doveva fare un certo tipo di operazione con la Roma e nella negoziazione sono entrati due giocatori: Santon e Zaniolo. Però adesso è difficile dare la colpa a qualcuno”.

Sull’esplosione di Nicolò

“Il calcio è un mondo che non ha sempre delle logiche. A volte i ragazzi hanno un’esplosione improvvisa. In quel caso è stato bravo il mister della Roma Di Francesco a valorizzarlo, ed è stato bravo lo stesso Nicolò a farsi trovare pronto. Da lì è partita la storia di Zaniolo alla Roma”.

La lunga ma fiduciosa ripresa dall’infortunio al ginocchio

“Il morale, a parte la botta iniziale, è comunque alto. E’ giovane, forte, sta lavorando bene con la fisioterapia. Tutto procede come da programma. Si sono allungati un po’ i tempi della sua crescita, però ritornerà più forte di prima. Sono convinto di questo. Ora non bisogna affrettare i tempi. Il giorno che Zaniolo rinnoverà lo saprete dalla AS Roma. La società giallorossa sa perfettamente cosa ha in casa. Ci hanno sempre considerato come un progetto importante. E’ cambiata la proprietà, ma non sono cambiati gli obiettivi su Nicolò”.

L’interesse dei grandi club per il gioiellino c’è sempre

“Chiaramente i grandi si sono affacciati con dei sondaggi. Ma noi abbiamo sempre ritenuto, per la crescita e per il percorso della carriera di Nicolò, di continuare l’esperienza con la Roma. Magari con la vecchia proprietà c’era la necessità di fare plusvalenze però né noi, né Nicolò, né la famiglia con il papà abbiamo mai pensato di lasciare la Roma”.

Sui comportamenti fuori dal campo

“Nicolò ha una forte personalità e una grande consapevolezza del suo talento. Gli episodi accaduti in Nazionale sono stati poi totalmente ridimensionati. Queste cose sono successe in passato anche ad altri. Sono stati peccati molto piccoli, non c’è stato niente di clamoroso. E’ chiaro che nella crescita l’aspetto mentale e comportamentale è importante”.

Sul piano caratteriale a chi è paragonabile?

“Caratterialmente mi ricorda molto Samuel Eto’o. Sicuro di sé, in campo è veramente un leone. Sotto l’aspetto mentale non si spaventa di giocare contro il Real Madrid come è successo. Non è un caso che ha fatto due goal contro il Porto in Champions League. E’ un predestinato. Ovviamente è un ragazzo di 21 anni che deve fare il suo percorso di crescita, dal punto di vista tecnico e mentale”.

Il tandem Fedez-Zaniolo

“Si cerca di valorizzare all’interno dell’agenzia quello che hai. Oggi quello dei social è un tema importante. Abbiamo scambiato qualche opinione con Fedez e mi è piaciuto perché ha delle idee innovative. Qui però stiamo facendo un percorso molto soft perché non dobbiamo perdere di vista il fatto che lui è, prima di tutto, un calciatore. Questa cosa poi è stata un po’ ampliata, ma ripeto che stiamo facendo un percorso molto soft”.

Zaniolo vestirà la maglia numero 10 della Roma un giorno?

“Allora, Totti è stato un giocatore immenso. Per la Roma rappresenta qualcosa di importantissimo. Fare questi paragoni, in questo momento, non è il caso. Sarà solo il tempo a farci vedere cosa sarà diventato Nicolò nella Roma. Adesso pensiamo al nostro percorso di crescita. Totti è Totti, Nicolò Zaniolo è Nicolò Zaniolo”.

L’evoluzione di un’agenzia di procura calcistica

“Abbiamo completato un processo di evoluzione all’interno della Vigo Global Sport Service a disposizione, quando serve, dei nostri clienti e dei nostri assistiti. Dal mental coach ad altri professionisti che possono aiutare a migliorare l’allenamento mentale e il corpo. Chiaramente sempre in sintonia con le società di calcio. Non dimentichiamo che sono tutti ragazzi che costituiscono anche un patrimonio per i club di appartenenza”.

Un mercato strano in archivio

“Questo non è stato un mercato. E’ stato un po’ un mercato delle pulci. Il Covid ha cambiato tutte le prospettive, tutte le dinamiche. Basti pensare ai mancati incassi degli stadi, soprattutto per i club inglesi che vivono di incassi e ricavi da stadio. Fino a quando non si ritorna alla normalità sarà sempre un mercato molto ridotto a operazioni di scambio, prestiti e obblighi. ‘Te lo pago tra un anno, tra due, tra dieci…’. Insomma, c’è una visione completamente diversa dal solito. Mi piace molto la politica fatta dal Milan. Ha puntato sui giovani e sono molto curioso di vedere la crescita di questo team. Ha seguito una sua logica e sta ottenendo risultati. Grandi colpi però non ne vedo”.

Sulla professionalità di Petrachi

“Io ho avuto sempre un approccio positivo con Gianluca quando era al Torino. E’ sempre stato un direttore all’altezza della situazione. Quello che è successo alla Roma francamente non posso conoscerlo”.

Sulla consistenza degli ingaggi dei calciatori

“E’ tutto legato un po’ alla legge della domanda e dell’offerta. Comunque se continua questa crisi anche i salari e gli stipendi verranno un po’ ridimensionati. Adesso viviamo ancora con contratti pluriennali sottoscritti prima del Covid”.

LEGGI ANCHE: