Purtroppo si sta attuando la profezia che feci tempo addietro: quella che stiamo vivendo non è un’emergenza destinata a rientrare proprio come è apparsa, al contrario ci troviamo nel bel mezzo di una riorganizzazione autoritaria verticistica del capitalismo su scala globale che utilizza il coronavirus come metodo di governo per giustificare l’inaccettabile.

La tesi che ho articolato si basa sul fatto che la nostra è una pandemia a yo-yo. Una pandemia in cui alla Fase 2 segue il ritorno alla Fase 1. Un movimento pendolare fatto di Fasi 1 e 2 che si succedono creando l’illusione di una possibile fine dell’emergenza che in verità si mantiene.

È evidente che stiamo tornando alla Fase 1 di questa pandemia yo-yo. Mentre in Italia si stanno svolgendo le elezioni, già mezza Europa si avvia al lockdown.

Nascono anche forme di protesta, sta maturando una forma oppositiva che si sviluppa lentamente ma che sempre più giunge alla consapevolezza che non vi è pandemia che valga a mettere in congedo la libertà e la democrazia.

A Madrid si sta tornando in lockdown e non si è fatta attendere la protesta della popolazione. Centinaia di persone scese in piazza per opporsi alle nuove restrizioni volte a contenere il contagio da Covid-19.

Cosa capita se l’emergenza tende a farsi infinita? La nuova normalità diventa l’emergenza stessa. Le misure emergenziali si stabilizzano andando a sostituire la vecchia normalità. Si stanno contraendo gli spazi delle democrazie, dei diritti e delle libertà e lo si giustifica dicendo che bisogna agire per contenere il virus.

RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro


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