Sul sito del Partito Democratico, ossia quello che ad oggi è il partito che più di tutti rappresenta le istanze della classe dominante del padronato cosmopolitico e competitivista no-border, è comparso un curioso e scalcagnato articolo a firma Emanuele Fiano.

L’articolo ha un titolo emblematico: “Per un nuovo ordine mondiale“.
Ormai perfino la lingua del Partito Democratico risulta indistinguibile da quella dei padroni del capitale. Hanno a tal punto metabolizzato la forma mentis del padronato cosmopolitico da non cercare più di dissimularlo linguisticamente: stesse formule, stesse espressioni, stesse grammatiche.

Il declino delle sinistre

Le sinistre – non mi stancherò di ripeterlo – sono passate dal glorioso paradigma del lavoro e del comunismo, all’inglorioso nuovo paradigma liberal-nichilista del nuovo ordine mondiale capitalistico senza frontiere basato sul neocannibalismo di un mercato sconfinato che le sinistre stesse, divenute da rosse a fucsia, legittimano come il migliore dei mondi possibili, delegittimando tutto ciò che a questo ordine mondiale possa opporsi.

Oltre al linguaggio, l’articolo di Fiano è interessante perché mette in evidenza una serie di punti che segnalano pienamente l’adesione del PD alla battaglia della classe dominante contro le classi dominate.
L’articolo riflette in maniera sgangherata su quel che è accaduto con il Covid-19: si parla con vuota profondità di “fragilità della società“, di “difficoltà ed emergenze sociali” (quelle che il Governo ha in tutti i modi trascurato) ma poi c’è un punto dirimente che viene alla luce.

La frase “orwelliana”

La nostra posizione è saldamente ancorata all’alleanza atlantica e al multilateralismo“, scrive testualmente Fiano: si tratta di un bipensiero orwelliano, ossia l’affermare contemporaneamente due proposizioni che si escludono mutuamente.
Come si può essere per l’ordine atlantista e per il multilateralismo allo stesso tempo, essendo l’atlantismo la negazione del diritto al multilateralismo?
Se si è per la difesa di più poli, non si può essere anche a favore della globalizzazione che annichilisce la libertà dei poli.

Difesa dell’Unione Europea, cioè degli oppressori

L’altura contraddizione che emerge limpidamente è ovviamente la difesa dell’Unione Europea, celebrata come il compimento dell’intera storia dell’umanità, senza vedere che è in realtà il primo nemico delle classi lavoratrici in Europa: come scrive Carlo Formenti “la lotta di classe oggi in Europa è anzitutto lotta contro l’Unione Europea“.
Per Fiano ovviamente nulla di tutto questo è vero. Scrive che i nemici sono il populismo, il nazionalismo, il sovranismo: tutto ciò che in realtà, tolta la desinenza peggiorativa “-ismo” può essere la base del riscatto degli offesi, della ribalta del servo contro il signore.

In sostanza da questo documento emerge una volta di più come la visione delle sinistre fucsia coincida con quella dei padroni del mondo.

RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro


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