Alla luce della desecretazione dei famigerati verbali del comitato tecnico scientifico che in tutti i modi il governo di Conte provò a tenere nascosti, possiamo svolgere una considerazione che ritengo dirimente e che ci permette di inquadrare l’intera vicenda Covid nei suoi risvolti politici.

In sostanza emerge limpidamente dai verbali che i “guitti” giallofucsia che siedono al governo, continuano a contraddirsi in maniere risibili, ma al tempo stesso nefaste.

Da tempo ripetono senza sosta che occorre fidarsi soltanto di tecnici, scienziati ed esperti. Al tempo stesso loro rinchiudono gli italiani per tre mesi contro il parere di tecnici, medici ed esperti.
Del resto non obliamo che si richiamano continuamente a queste figure, ma poi hanno posto a ministro della Salute un non-medico e come ministro dell’Economia un non-economista.

La vicenda dei verbali da cui viene fuori che l’esecutivo si è contrapposto al parere dei medici, è la prova di ciò che da subito dicemmo.
Il dubbio diviene certezza: il lockdown era un gesto politico, non sanitario. Un gesto che rispondeva a un nuovo ordine basato sull’autoritarismo e sulla pandemia come metodo di governo.
Basti richiamare a tal riguardo le tesi che abbiamo più volte sostenuto: la pandemia e l’emergenza sanitaria permettono l’instaurarsi di un autoritarismo terapeutico che consente al capitalismo di annullare il dissenso e la sua possibile organizzazione.
E’ il modo con cui la classe dominante mantiene il dominio, pur avendo un consenso sempre più “scricchiolante”.

Il lockdown e molte altre misure fatte passare come mediche e scientifiche, erano in realtà squisitamente politiche e autoritarie, e dovevano allora mascherarsi dietro il fantomatico parere di esperti e tecnici.
E invece emerge ora con la desecretazione dei verbali che non era così. Che il parere dei tecnici era ben diverso da quello dei politici.

Possiamo dirlo apertamente, in conclusione: l’Italia tra marzo e maggio ha svolto la parte di laboratorio per un nuovo esperimento sociale, che è quello del confinamento dell’intera nazione, che è quello di uno stringente regime autoritario accettato dai sudditi per una promessa: “Lo facciamo a fin di bene, lo facciamo per proteggere le vostre vite“.

RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro


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