Negli anni 70′ abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità“: leggende neoliberiste che non trovano alcun riscontro con la realtà.

Negli anni ’70-’80 avevamo il debito pubblico al di sotto del PIL, cioè della produzione.
Verso il 1980-1982, epoca del divorzio tra il Ministero dell’Economia e la Banca d’Italia si decide di andare sul mercato a collocare i titoli di Stato, primo errore storico.
Il secondo errore avviene verso il 1999-2000. La curva del debito pubblico incrocia infatti la curva del PIL. In quegli anni e nei successivi esplode il divario tra debito pubblico e PIL. Per la prima volta dopo essere entrati nell’Euro abbiamo il divario delle curve.

Il terzo errore avviene verso il 2009 durante la famosa crisi economica, quando abbiamo adottato le politiche della Troika, dell’Europa, del taglio della spesa pubblica.

Il debito pubblico perciò esplode tra il 1962 e il 1994.
Aver scelto le politiche neo-liberiste ci sta costando il baratro. Il problema vero nasce tra gli anni ’70 e ’80 ed è stato credere che l’economia si regga sulla spesa pubblica e dimenticare che in realtà viene creata dalle imprese.
Poi abbiamo continuato negli anni ’90 con le privatizzazioni selvagge e abbiamo deciso di entrare nell’Euro.

Lì ci siamo messi il cappio al collo, stringendolo nel 2009-2010, quando abbiamo accettato tutti i diktat.
Questo ci ha portato a un’economia che sta per implodere.

MalvezziQuotidiani, comprendere l’Economia Umanistica con Valerio Malvezzi


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