Oggi è il giorno dell’accordo raggiunto tra i paesi europei sul Recovery Fund. Questa mattina all’alba, Conte, Macron, la Merkel e gli altri esponenti europeisti hanno festeggiato una manovra che tiene unita l’Unione Europea, permettendole di affrontare la pandemia con uno sforzo epocale. Vedremo nei prossimi mesi come verranno usati i 209 miliardi destinati all’Italia.

Pietro Paganini, professore in Business administration della Temple University di Philadelphia, ha commentato l’accordo, mostrando una preoccupazione per come verranno investiti i soldi e chiedendo alla politica un forte esercizio di responsabilità per i cittadini.

Ora esercizio della responsabilità da parte dell’Italia.

Come arriveranno i soldi? Vanno gestiti e resi produttivi, sono un investimento che da 1 dovrà portare 2,3,4 e qui c’è la mia grande paura, di poca produttività. Con la cultura politica italiana non vorrei si facesse un assalto alla diligenza che spreca questa grande opportunità in un momento drammatico. Una cultura che punta poco alla crescita e alla produttività ma anzi alla decrescita, a fare il minimo. E noi che abbiamo aziende di grande qualità non possiamo permettercelo, soprattutto con il rischio di farci comprare interi settori dai cinesi, dagli americani ecc.

Importante segnalare una cosa: attenzione al ‘freno di emergenza’ nell’accordo per chi li spende male o chi non sta rispettando le condizioni dell’investimento.
Questo è stato il controllo posto dai paesi frugali che vicino le elezioni dovevano rassicurare i loro cittadini.

Ora esercizio della responsabilità da parte dei governi, e dell’Italia.

Oggi si è compiuto un passo democratico, e l’Italia porta a casa un buon risultato senza dire che un paese ha perso e uno ha vinto perché qui abbiamo vinto tutti, coi cittadini che devono riuscire a sopravvivere. L’asse franco-tedesco è stato importante, ha smosso tutto, insieme a Conte, alla Spagna e ad altri.

La manovra non ha la forza di quella americana ma ci porterà avanti fino alle prossime generazioni”.


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