Sarà per la campagna elettorale alle porte, sarà per una situazione ormai incontrollata, ma di recente è tornato in voga il tema dei campi Rom della Capitale. Tra i primi a riprendere l’argomento e a denunciarne un continuo peggioramento nella loro gestione è stato l’inviato de Le Iene Filippo Roma.

Attraverso una serie di incursioni televisive il cronista ha mostrato la vita all’interno delle realtà nomadi, denunciandone abusi e irregolarità. L’ultimo degli insediamenti Rom raccontati da Filippo Roma, non solo a Le Iene ma anche in studio a Radio Radio, è il campo di Castel Romano.

Il paradosso che emerge da quest’ultimo riguarda i roghi tossici che vengono accesi dagli abitanti nomadi, di fatto trasformando una riserva naturale in una piccola terra dei fuochi. Sull’argomento Stefano Molinari e Luigia Luciani hanno ascoltato il parere di Roberta Angelilli, politica appartenente a Fratelli d’Italia.

Ecco l’intervento di Roberta Angelilli a “Lavori in Corso”.

Ormai quel campo è diventato terra di nessuno. Accade di tutto, come il fenomeno dei roghi tossici. Quasi tutti i giorni queste nubi tossiche invadono i cittadini che abitano intorno. Ci sono cumuli e cumuli di rifiuti che vengono riversati nel terreno o vengono bruciati. E ricordo che quello è un Parco naturale.

Il Comune dice sempre “forse”, tutto viene rimandato di mese in mese. Se la sindaca ha un po’ di rispetto nei confronti dei bambini di quella zona dovrebbe intervenire oggi.

La Raggi dice ’10 anni fa, 20 anni fa’. Vero, le cose non si possono fare in un giorno. Ma in quattro anni sì. E in quattro anni quel campo è stato fuori controllo. In quel luogo si stanno consumando reati gravissimi. Dovrebbe essere chiuso. Sfido chiunque ad entrare al campo di Castel Romano e ad uscirne senza dire che va chiuso subito”.


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