L’Inter di Conte? Come quella di Spalletti che, però, costava meno e non aveva a disposizione l’organico garantito dal club al salentino.

E così il Bologna porta via i tre punti e con merito ampio se si considera che il migliore dei nerazzurri è stato Handanovic.

Nel primo tempo il gruppo Conte aveva offerto la solita prestazione fresca e avvolgente, come gli capita da un anno in Italia e all’estero. Poi la fatica ha annebbiato le poche idee di gioco (palla lunga per Lukaku e sponda, non altro) consentendo al Bologna di svolgere un compito in classe corretto, pulito, essenziale, contropiede e difesa attenta davanti a Skorupski.

Ancora una volta disastrosa, se non comica, la partita di Gagliardini ma decisamente scarsa quella di Lautaro Martinez che ormai pensa alle ramblas, sempre che, giocando su questi livelli, non venga costretto a restare lungo i Navigli milanesi.

E’ la vittoria di Sinisa Mihajlovic che meriterebbe un grande club, è la vittoria della gioventù di Juwara e Barrow, dopo che lo stesso Bologna era in handicap numerico per l’espulsione di Soriano, punito per lesa maestà (“sei scarso” l’offesa a Pairetto).

Anche l’Inter ha finito in dieci per colpa di Bastoni un altro, come Gagliardini, che uscito da Bergamo ha smarrito la dimora.

A proposito, l’Inter deve guardarsi dall’Atalanta di Gasperini che guadagna un decimo rispetto al salario di Conte. Ma i soldi non contano, si dice così, quando sono quelli tuoi. Chissà che sta pensando Luciano Spalletti, il quale appunto continua ad incassare il dovuto dall’Inter cinese.

Tony Damascelli


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