“La salute prima di tutto”. Questo è il concetto principale utilizzato dal Governo italiano per delineare tutti i provvedimenti e le misure restrittive realizzate durante la fase più acuta dell’emergenza sanitaria. Tali misure però, seppur di poco ridimensionate, restano vigenti ancora oggi.

Per molti il ritorno alla normalità è esclusivamente legato al vaccino per contrastare il Covid-19. Tale farmaco, a quanto riportano gli annunci, sarà disponibile entro la fine del 2020 massimo inizio 2021.

Ma è corretto mandare in commercio un farmaco non testato? E, fino ad allora, è giusto minare l’equilibrio tra salute e diritti civili alimentando un clima socialmente limitato?

A “Un Giorno Speciale” il filosofo e saggista Diego Fusaro esprime il suo pensiero al riguardo assieme a Fabio Duranti e Francesco Vergovich. Ecco il suo intervento.

“Faccio due considerazioni al riguardo: si parla di salute intendendola in maniera ultra-materialistica pensando che la salute coincida con il benessere del corpo. Si dimentica un aspetto fondamentale: bisogna curare anche l’anima. Nel famigerato lockdown alcune persone si sono trovate a sopravvivere nella loro bolla digitale ma poi hanno riportato malanni di tipo psicologico.

E’ evidente che se giunge il vaccino per il Covid, il trattamento dello stesso cambia notevolmente perché se ti vaccini sei tutelato. Al contrario se non ti vaccini puoi esserne affetto ma non puoi ugualmente trasmetterlo a chi ha deciso di vaccinarsi. Quindi in qualche misura si spezza la catena finora dominante che è quella per cui tutto deve essere contenuto mediante distanziamento sociale e altre misure restrittive.

Non possiamo essere pro o contro una cosa che non c’è ancora. Al riguardo bisognerebbe domandare al ministro Speranza perché ha acquistato 400 milioni di dosi di un vaccino che, salvo errore, ancora non è in commercio. Inoltre in un articolo de “La Stampa” di Torino addirittura viene citato il fatto che il vaccino verrà distribuito senza sperimentazioni. Come si fa ad essere pro ad un vaccino che ancora non c’è e addirittura ipotizzare di renderlo obbligatorio?”.


ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE YOUTUBE

LEGGI ANCHE: