Protagonisti di questa epidemia sono stati certamente virologi e infettivologi. Chi più esposto, chi meno, sono tante e le più disparate le dichiarazioni che sono apparse sui giornali, molte spesso in contrasto tra loro. Una tra le voci fuori dal coro, specialmente nella fase epidemiologica finale, è stato certamente il Prof. Matteo Bassetti, direttore della Clinica malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e presidente della Società Italiana di Terapia Antinfettiva (SITA).

Nei giorni scorsi alcune dichiarazioni circa l’eccessiva gravità con cui ci si riferirebbe a una seconda ondata autunnale hanno acceso i riflettori su di lui: “Siamo a titoli di coda – riferiva all’Adnkronos – dire che il peggio deve ancora arrivare non lo condivido, e l’allarme dell’Oms oltretutto si riferisce alla situazione a livello globale”.

Notizia di oggi che il Governatore del Veneto abbia intenzione di inasprire le regole a causa di quelli che lo stesso Zaia ha definito “comportamenti sconsiderati” che rischiano di mettere nuovamente in pericolo le persone. “TSO per chi è positivo e se ne va in giro”, queste le parole utilizzate dal governatore. In questa intervista di Stefano Molinari e Luigia Luciani il Professore Bassetti ha detto cosa ne pensa di tutta la vicenda. Ecco cosa ha detto in diretta a ‘Lavori in corso’.

Bassetti ► “Non accetto questa comunicazione del terrore! È evidente che il virus è meno aggressivo”

“Oggi non è più aggressivo come era a marzo e ad aprile. Mi pare evidente e mi pare anche un dato di fatto. Soprattutto nuovi casi di positività al tampone non portano a nuove ospedalizzazioni gravi. Chi lo confuta confuta una verità.

Non condivido che per controllare un’epidemia dobbiamo terrorizzare il mondo e dire che moriranno tutti di coronavirus. Io non lo accetto. La sensazione è che abbiamo assistito a virus con caratteristiche diverse, in termini sia di carica virale che di mutazione. I quadri che vedevo a marzo non li ho più rivisti. E’ come se la variante iniziale fosse andata scemando e scomparendo.

Dire terzo, quarto, quinto giorno in aumento come leggo nei giornali… cosa vuol dire? E’ sbagliato, è un modo sbagliato di fare comunicazione. Si fa una comunicazione totalmente sbagliata perché diamo un messaggio sbagliato! Vogliamo terrorizzare? Terrorizziamo! Ma non parliamo di positività, magari sono asintomatici. Persone positive stanno a casa a stanno benissimo, cosa vuol dire? Che i nostri pronto soccorsi sono al collasso, che avremo milioni di morti? Niente di tutto questo. Vuol dire che abbiamo fatto tanti tamponi. Si mette sempre un dato negativo, questo io lo contesto da medico. Questo modo di fare comunicazione in Italia io non lo condivido.


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