Dopo circa tre mesi di trattative arriva oggi l’ufficialità: la Serie A riparte. A comunicarlo il ministro dello Sport Spadafora al termine della videoconferenza con Figc e Lega Serie A. “Adesso ci sono le condizioni per ripartire” annuncia il ministro, sollevato dopo le aspre polemiche che lo hanno coinvolto negli ultimi novanta giorni.

In meno di un’ora i vertici della politica calcistica nostrana hanno sciolto tutti i nodi accumulati fino ad ora. C’è un’intesa di massima anche sulla data esatta per il fischio d’inizio: sabato 20 giugno.

Ha stravinto Spadafora – riferisce il nostro inviato Paolo Cericola – l’indicazione del Governo era il 20 e si gioca il 20. L’indicazione del Governo sulla Coppa Italia era il 13 e va bene il 13. E le società impegnate nella Coppa Italia hanno già detto ‘no grazie’. Ma soprattutto c’è il paletto del Comitato Tecnico Scientifico per la quarantena obbligatoria con quattordici giorni di sospensione.

Così il Governo non deve neanche cambiare il Dpcm che prevede lo stop fino al 13 e al 14. Però la Coppa Italia adesso diventa un problema perché dal 20 tu non hai più date, calcolando il 2 agosto come stop, non la puoi liquidare in una settimana. Sono 124 partite da dover disputare. Il piano B dei play-off ed il piano C della cristallizzazione della classifica è fondamentale. Dopo la ventiseiesima giornata la Federazione può cristallizzare tutto perché si sono già giocati i due terzi della stagione”.


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