Prosegue passo dopo passo il crono-programma per la ripresa del campionato di calcio. Nonostante le frizioni registrate nell’ultimo periodo tra le istituzioni del pallone, la Commissione federale è al lavoro sul protocollo delle partite da consegnare in settimana al ministro dello Sport Spadafora.

In via di definizione i dettagli per il prosieguo della stagione. Tra questi, ripresa fissata per sabato 13 giugno, termine ultimo il 20 agosto, tredici finestre di Serie A (12 giornate più 4 recuperi), tre fasce orarie: 16:30, 18.45 e 21.00.

Alcune di queste indicazioni, che la Lega ha consegnato ai club in una bozza di 36 pagine, hanno accesso un dibattito sulla loro effettiva sostenibilità. Un’opinione piuttosto critica è sostenuta dal preparatore atletico Valter Vio intervenuto ai nostri microfoni.

Ecco il commento di Valter Vio a Radio Radio Lo Sport.

Pericolo infortuni

Domenica c’è stata la prima giornata di Bundesliga e guardando le statistiche ho visto che già ci sono stati una decina di infortuni muscolari. Effettivamente, non si sono allenati sti ragazzi.

Sicuramente è un po’ rischioso a livello sia mentale che fisico. Quando ci sono tre partite a settimana il pericolo dell’infortunio è dietro l’angolo.

Il problema è giocare a quelle temperature, tre partite a settimana. Se non fai un turn-over specifico puoi avere tanti infortuni. E se hai la sfortuna di farti male, difficilmente recuperi perché ci vuole un mese”.

A favore dei diritti televisivi

“Le temperature in aumento a quei livelli fanno spendere molto sotto l’aspetto metabolico e di sali minerali. Ma soprattutto si allungano in tempi di recupero. Con le temperature di luglio e agosto, alle 16.30 ci sono almeno trenta gradi. Quindi la partita successiva diventa un rischio per l’atleta, che potrebbe infortunarsi.

Non so se riesci a recuperare il glicogeno, che sarebbe la benzina dei muscoli, per giocare la partita seguente. Da studi effettuati ci vogliono 72 ore e giocando dopo 48 diventa un rischio.

Purtroppo comandano le tv e queste scelte vengono fatte per i diritti televisivi. Io farei quanto minimo due orari: 18.30 e 20.30. Toglierei quello delle 16.30″.

Avvantaggiate le rose più ampie

Chi avrà le rose più grandi, a parità di giocatore, avrà la possibilità di fare più cambi nel corso di una partita.

Le squadre che giocano le coppe europee hanno i giocatori che sono già abituati allo stress durante le partite. Se a livello tecnico-tattico sono più bravi consumeranno di meno.

E’ un assassinio far giocare a queste temperature. Anche perchè il problema ancora più grande è che gli allenamenti comunitari, le azioni specifiche del calcio, verranno fatte più avanti. E’ la specificità che fa aumentare l’intensità del lavoro”.


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