Ho recentemente esposto su questa piattaforma il problema dell’uso dei finanziamenti garantiti da crediti privilegiati, che sono quelli dello Stato.
Di recente a riguardo c’è stato un intervento di Paola Severino, vicepresidente della LUISS ed esperta di diritto penale che su ‘Il Sole 24 ore’ prende una posizione: “Sarei perfettamente d’accordo con una norma che preveda di estendere la previsione dell’articolo della legge 217 bis“, che sarebbe in sostanza l’esenzione dal reato di bancarotta per le imprese in concordato, “anche ai finanziamenti garantiti dallo Stato“.

Lo dico ai lettori e in particolare ai commercialisti: se un esperto di diritto penale afferma una cosa del genere vuol dire che le mie preoccupazioni non erano delle follie.
Non era il solito Malvezzi “terrorista, populista e sovranista” come mi si definiva.

E a proposito dei tanti “ista” che molti mi attribuivano, poi è arrivata l’ISTAT che ha dato i dati del primo trimestre.
Sì, in effetti ho sbagliato, anzi che una regressione del 5% come avevo previsto, ce n’è stata una del 4,7%. Numeri preoccupanti comunque, specialmente perché riferiti praticamente ad un solo mese, quello di marzo.

Non si può chiedere alle banche di finanziare le imprese in difficoltà e di gravarle di ipotesi di responsabilità penale per banca rotta“: esattamente ciò che aveva sostenuto il sottoscritto.

Avrei a questo punto alcune cose da obiettare:

  • Articoli legislativi fatti con fiumi di parole: mi chiedo come faccia un professionista a spiegarli in modo semplice a un imprenditore;
  • La divisione dell’Italia in due categorie di Serie A e di Serie B, con tutela dei lavoratori dipendenti più o meno efficace (sulla carta), ma per gli imprenditori neanche quello;
  • Il tema dello smart working: ma “smart” che cosa? Decine di commercialisti, tributaristi e avvocati del lavoro hanno passato notti insonni per fare chiarezza sulle famose 600 euro dell’INPS;
  • A cosa serve la fatturazione elettronica se poi occorrono tutte queste dimostrazioni dei dati? Caro burocrate, prenditeli quei dati e smettila di importunare la gente;
  • La follia di considerare i commercialisti come degli schiavi contabili che devono passare notti insonni a lavorare non pagati per poi sentirsi anche dire dagli imprenditori che la banca non gli dà il denaro per colpa loro.

Stiamo davvero vivendo una situazione folle in cui peraltro arrivano anche delle indagini obbligatorie dell’ISTAT perché bisogna ottemperare a dei decreti europei; proprio in queste settimane in cui le aziende sono chiuse e i commercialisti fanno l’impossibile per risolvere i problemi dei loro clienti. Pensiamoci.

Malvezzi Quotidiani, comprendere l’Economia Umanistica con Valerio Malvezzi


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