E’ ormai un appuntamento fisso quello degli italiani con il Premier Giuseppe Conte in diretta streaming. Con il cavalcare dell’emergenza sanitaria in Italia il Presidente del Consiglio ha fortemente personalizzato l’attività del Governo, aumentando la luce dei riflettori sulle sue azioni.

Più che di azioni però dovremmo forse parlare di parole perché, nonostante i numerosi annunci e decreti, gli italiani fanno ancora fatica a vedere aiuti concreti che possano supportarli in questo momento di difficoltà. Le imprese sono in ginocchio a causa delle chiusure obbligate e i lavoratori autonomi non hanno ancora ricevuto i sussidi promessi.

Come si sta muovendo il Governo? Quando diventeranno concrete le misure economiche previste nei decreti? Come comportarsi con un’Europa che sembra estranea al concetto di solidarietà?

Ecco le risposte di Marco Antonellis, giornalista di Dagospia e direttore della rubrica Palazzi e Potere per il sito Affari Italiani.

“C’è una ‘annunciate’. Invito Ministri e Primo Ministro a parlare un po’ di meno e ad agire più concretamente. Più fatti e meno parole. Come per l’annuncio di sabato dei 400 milioni, che è una cifra appena passabile per un Paese come l’Italia, una comunicazione che andava gestita diversamente. Fare un annuncio, ma tenere il profilo basso. Si rischia di entrare in un loop di sovraesposizione che diventa un boomerang. L’Europa si fonda sulla solidarietà, se stavolta non ci sarà verrà messa a repentaglio la stessa struttura europea. Non sono tollerate sbavature molto gravi come quelle commesse dalla Von der Leyen e la Lagarde, una cosa inaudita e mai successa da quando esiste la BCE”.


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