– Mi manca alzarmi la mattina presto per andare “fisicamente” a scuola ed incontrare i miei compagni ed insegnanti. La cosa più strana in assoluto è il fatto che mi manchino i professori, non avrei mai pensato di provare questa sensazione, anche se credo sia anche normale, visto che fanno parte di ogni mia giornata.
Emanuele

– Mi mancano soprattutto i miei compagni, mi manca vederli la mattina addormentarsi sul banco, mi manca vederli mangiare di nascosto sotto il banco, mi manca parlare da un banco all’altro cercando di non farci sgamare dai professori, mi manca perfino l’odore dei libri e addirittura mi manca scendere le scale per andare a prendere i registri o per andare a cercare in tutte le classi un libro. E inizio a sentire anche la mancanza dei miei professori; mi mancano davvero e non lo dico tanto per sembrare dolce, sento davvero la loro mancanza. Mi mancano le loro urla, mi manca alzarmi dalla sedia per salutarli, mi manca vederli tutti insieme a prendere il caffè. Però è proprio da queste mancanze che capisco davvero quanto sono importanti per me.
Alessia

– Della scuola mi manca letteralmente tutto; mi manca l’ansia che provavo prima di un’interrogazione, le lezioni di matematica in cui cercavo di comprendere qualcosa, le lezioni di storia che amavo tanto. Le grandissime risate con i compagni, o le sgridate dei professori per qualche guaio combinato.
Giulia

Mi mancano le gite per Roma, o le uscite al cinema dove per un po’ potevi essere contento, prendere un po’ d’aria e pensare ‘oddio che bello, oggi avevo tre ore di matematica’. Mi mancano le sgridate dei prof che ci facevano perdere molti minuti e se ci andava bene ore, anche se in realtà un po’ mi sentivo in colpa; mettendomi nei vostri panni riesco quasi ad immaginare cosi si prova a sedersi dietro alla cattedra; però dovete ammetterlo che alla fine siamo simpatici e ci volete bene e che, sì dai prof, vi manchiamo.
Matilde

– E’ un miracolo che stia facendo questo tema alle sette di mattina, perché generalmente non mi sveglio in questa strana ora, che quando avevo scuola non era assolutamente anomala. Questo cambiamento ha anche trasformato la mia vita: addormentarsi a tarda notte, vedere subito dopo il risveglio il tablet o il computer per capire quali compiti ci sono e inviare ciò che dovevo fare su un’applicazione è davvero particolare. Forse quello che non mi sarei aspettato mi mancasse davvero sono gli amici “reali”, nel senso che mi manca vederli realmente, quell’ aspetto della vita che ora non possiamo provare ma che, se seguiamo ciò che ha detto il governo, potremo assaporare tra poco. Mi sono accorto anche che a scuola sorridevo almeno una volta al giorno: forse è questo quello che mi sta dando più nostalgia rispetto alle altre cose, perché il sorriso è dato dalla felicità degli altri e dalla loro vita condivisa con la nostra.
Andrea

– Ma la cosa che mi manca di più della scuola è la mia compagna di banco che è una delle migliori compagne di banco che uno potesse desiderare di più nella vita scolastica; mi manca proprio lei; le nostre chiacchierate durante le lezioni, lei che mi ascoltava e che mi aiutava con ogni tipo di storia che le raccontavo nonostante avesse i suoi pensieri in mente. Spero che questo virus finisca presto così che io possa tornare a scuola e rivedere tutti i miei compagni e professori a cui voglio molto bene.
Giovanni

– Devo dire che oltre a mancarmi i compagni (penso sia una cosa più che ovvia), mi mancano moltissimo i professori, mi mancano le loro spiegazioni, i loro rimproveri, le loro battute ( mi riferisco in particolare al prof…) e infine mi mancano soprattutto le loro idee e consigli.
Alessio

– Mi manca cominciare a ridere nel bel mezzo della lezione e scherzare con la mia compagna di banco nonché mia migliore amica, i miei migliori amici (anche se li sento tutti i giorni), Nicolas che urla “arriva” quando un professore si avvicina alla classe, le coloratissime lezioni della Prof M., i compagni che mi chiedono aiuto per fare i disegni della M., il Prof F. che urla perché non funziona lo stereo per fare gli ascolti, quando con la Prof B. giochiamo a basket e puntualmente mi tirano la palla in faccia e mi esce il sangue dal naso, le corse nei corridoi a fine ricreazione per arrivare in tempo in classe, quando nelle ore di buco i maschi cominciano a lanciare il cancellino, quando con la Prof B. facciamo il Kahoot con gli argomenti che abbiamo studiato e dà le caramelle a chi arriva primo, i compagni che a ricreazione ti chiedono un pezzo di merenda…
Aurora

Mi manca uscire di casa la mattina con le cuffiette nelle orecchie, senza accorgermi dei miei amici che mi salutano; vorrei tornare a osservare le persone, i loro comportamenti così diversi dai miei, mi manca immedesimarmi negli altri ragazzi per cercare di immaginare cosa stanno pensando. Mi manca l’ambiente scolastico e stare in mezzo alla gente. Dentro uno spazio così piccolo mi sembra di impazzire, non vedo l’ora di tornare alla normale vita di scuola.
Silvia

– Nelle lezioni non mi annoio mai, è tutto più divertente e semplice da comprendere invece che con le lezioni online. I professori sanno dire sempre la cosa giusta e mi aiutano anche quando non capisco qualcosa, per questo secondo me sono molto comprensivi. I compagni perché mi diverto moltissimo a parlare con loro, scherzare, giocare e “fare caos”. Alla fine la scuola mi manca molto per tutte queste cose e non avrei mai pensato che mi potesse mancare così tanto.
Robert

– Della mia vita scolastica mi stanno mancando molte cose, come le spiegazioni dei prof: quando un prof spiega sto sempre attento e sono interessato, tuttavia adesso non “spiegano” più, alcuni danno delle spiegazioni attraverso link e cose varie (comunque non paragonabili ad una spiegazione dal vivo) altri invece danno esercizi, quindi quando non si capisce qualcosa bisogna arrangiarsi. Mi mancano anche i miei amici perché a causa di questa “quarantena” non posso più vederli, ma solo chiamarli con il telefono o chattarci.
Ariele

L’aspetto positivo è che sto vivendo tutti i giorni con la mia famiglia, riesco a cenare insieme a loro, cucinare e riusciamo a parlare di più. Gli aspetti negativi sono che questo virus sta colpendo in tutto il mondo sia contagiando le persone, sia uccidendole e non avrei mai pensato che mi potesse mancare la scuola. Il pensiero di non fare più la ricreazione con i miei amici,non vedere i professori,non condividere il banco con il mio compagno,il mormorio della classe…questo mi manca:quotidianità. Già da oggi penso tutti i giorni al momento in cui staremo uniti e insieme.
Federico

– Siamo nel 2020. Non avrei mai pensato che un virus portasse a tali conseguenze. All’inizio la notizia della chiusura della scuola mi ha fatto anche piacere, però adesso più passano i giorni e più mi rendo conto che la situazione è molto grave . Inizio a sentire la nostalgia di scuola perché mi manca la vita scolastica: mi mancano i miei compagni,e tutti i momenti belli o brutti che passiamo insieme, mi mancano le lezioni dei professori e quel momento che suona la campanella per la ricreazione e ci dà la possibilità di passare 10 minuti in cui possiamo scherzare scambiare opinioni; mi mancano pure quei pochi minuti del cambio dell’ora, anche perché le giornate in casa iniziano a diventare noiose e monotone.
Nicolas

– Io non avrei mai pensato che mi potesse mancare anche soltanto il vedere la scuola, ripensando sempre che fino a due settimane fa era tutto nella normalità. Io spero che questa situazione finisca al più presto per il bene di tutti, ringraziando sempre i medici che per me sono degli eroi, perché sono sottoposti a dei turni stremanti e nonostante questo ce la stanno mettendo tutta.
Andrea

– Mi manca lo stare in classe tutti insieme, le risate con i compagni e i professori, ma soprattutto le sgridate che ci aiutano a crescere. Quest’ultima cosa non avrei mai pensato di dirla così presto, però a casa mi annoio!
Giulia

– Mi manca fare lezione, mi mancano gli scherzetti o le battute dei miei compagni. Ma la cosa che mi manca di più è la mia compagna di banco, mi manca ogni sua battuta, la sua risata o il suo sorriso. Mi manca anche la mia sedia.
Megan

Paolo Marcacci


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