Il coronavirus spaventa l’Italia, nelle regioni del nord – Lombardia e Veneto – ci sono 16 nuovi casi appurati. Il virus originario della Cina si inizia quindi a diffondere prepotentemente nel nostro Paese e il pericolo che vada a colpire anche altre zone è elevato. Non sono state sufficienti le misure adottate dal Governo per evitare la diffusione del coronavirus: bloccare i voli diretti con la Cina non è bastato ad evitare nuovi contagi in Italia.

Si sarebbe potuto fare di più? Quali sono stati gli errori della politica nel gestire la situazione? Come fermare l’estensione del coronavirus?

Abbiamo posto queste domande sul coronavirus a Walter Ricciardi, ex presidente dell’Istituto Superiore di Sanità e attuale rappresentante dell’Italia nell’Executive Board dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Questa situazione non riguarderà solo la Lombardia ma presto si estenderà anche altrove.

“Ci auguravamo che non accadesse, ci sono stati dei contagi da persone asintomatiche, non inquadrate come persone potenzialmente contagianti. Questa è una situazione un po’ brutta perché probabilmente queste persone hanno avuto a loro volta altri contatti. Bisogna essere molto rapidi e freddi nell’azione, io consiglio che ci sia un’unica catena di comando che dal centro vada in tutte le Regioni perchè questa situazione presto non riguarderà solo la Lombardia ma si estenderà anche altrove.

Avrebbero dovuto quarantenare le persone che tornavano dalle zone a rischio della Cina.

Avevo detto anche io – oltre al dott. Burioni – che tutti quelli che sbarcavano dalla Cina dovevano essere messi in quarantena. Non so perchè non siamo stati ascoltati. Il Governo ha sopravvalutato l’efficacia del blocco dei voli diretti – che ritarda soltanto perché la gente comunque si muove – e avrebbe dovuto quarantenare le persone che tornavano dalle zone a rischio della Cina. Indipendentemente dall’età, dal sesso, dalla religione, dovevano essere quarantenate.

Ora la situazione deve affrontarla il Governo.

A questo punto c’è la responsabilità dell’intero Governo nell’affrontare questa problematica come merita. Quindi non lasciare spazio alla discrezionalità e al volontarismo, soprattutto parlare chiaramente alla popolazione. Adesso bisogna limitare gli spostamenti, dobbiamo circoscrivere i contatti che ci sono stati con i casi positivi”.


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