RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro

Un virus mortifero si aggira per il mondo: è il coronavirus.
Le spiegazioni finora fornite sono tre.

Una maggioritaria e quella che definiremmo “la spiegazione accidentalistica“, secondo la quale il Coronavirus sarebbe un fenomeno accidentale, alla stregua di uno tsunami che quindi non avrebbe nulla a che fare con gli uomini e con la società.
Si tratta dell’analisi predominante.

La seconda narrazione sposta il focus dalla natura alla società e alla politica.
Il coronavirus sarebbe per la seconda ipotesi un prodotto di laboratorio, una diabolica creazione dei cinesi drammaticamente uscita dai laboratori che ora semina il panico.

Questa spiegazione fa buon gioco alla propaganda anticinese di un certo atlantismo e dei suoi servi numerossissimi anche in Italia.

Anche la terza ipotesi insiste sul fatto che il coronavirus non è accidentale, ma un prodotto umano di laboratorio.
Si distingue tuttavia dalla seconda pista per il fatto che gli imputati di ciò non sono i cinesi, bensì la monarchia del dollaro.

Il coronavirus sarebbe dunque nato in laboratori americani, in una chiave che potremmo dire “di bioterrorismo”.
Nessuno, a meno che non sia stolto o in cattiva fede, può ignorare che già di fatto viviamo al tempo delle armi chimiche e batteriologiche.
Benvenuti nel mondo del tecnocapitalismo che dell’etica non sa più che farsene.

La terza ipotesi si distingue inoltre per un altro interrogativo a cui le altre non rispondono: a chi giova?

Non alla Cina, è evidente.
La Cina è ora in ginocchio, isolata da tutto e da tutti, perfino dalla Russia di Putin che ha chiuso le frontiere.

A chi giova il coronavirus?
Non è poi arduo immaginarlo, basta rammemorare la nuova Guerra Fredda legata al 5G e al commercio, basta rammemorare la crescita imponente della Cina nell’ultimo secolo, dalla tecnologia all’economia. Il balzo in avanti è stato innegabile per un paese che nei primi anni del ‘900 neanche si sognava di competere con l’Occidente.

Con buona pace delle narrazioni fumettistiche che abbinano il comunismo all’arretratezza, la Cina comunista ha di fatto già superato l’America turbocapitalistica.
L’ha battuta sfidandola sul suo stesso terreno, laddove l’Unione Sovietica aveva fallito.

Non deve stupire allora che gli Stati Uniti siano tentati di fare ricorso a ogni mezzo per salvare il proprio primato mondiale, anche le vie più subdole.
Parliamo della nazione che sterminò i pellerossa e sganciò le due bombe atomiche: storicamente vi ricorda qualcosa l’uso del vaiolo per sterminare le popolazioni indigene?


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