In poco più di un anno i politici che sono passati da un partito a un altro superano il numero di cento. Un fenomeno, se così si può definire, del tutto inusuale prima di questo momento storico. A sottolinearlo è il Professore Enrico Michetti, che afferma con certezza: “Un comunista non poteva diventare democristiano”.

L’analisi del Direttore di Gazzetta Amministrativa ai nostri microfoni: ecco cosa ha detto Enrico Michetti a Stefano Raucci e Furio Focolari.

In questo Parlamento più di 100 passaggi da un partito all’altro, vi sembra normale?

“La politica degli ultimi 20-30 anni ha abbandonato totalmente i canoni di quello che è un interesse pubblico e ha generato una reazione tra la gente: hanno votato persino il primo che passa pur di non avere più di fronte quella classe dirigente. La classe dirigente degli ultimi 20 anni è stata vergognosa.

Un tempo c’era un’altra serietà. Un’altra scuola. Un’altra politica. Era granitico il modo di pensare. Su questioni di natura ideologica ci si moriva. Il Partito Comunista Italiano aveva le sue idee ben radicate. Non è che un comunista poteva diventare democristiano”.


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