E’ inutile negarlo, la situazione del contagio da coronavirus in Italia è grave. Bisogna esserne consapevoli.

L’Italia a oggi è il terzo paese del mondo per numero di contagi da coronavirus. Di fatto è un paese asiatico e non europeo, risultando addirittura più contagiato rispetto all’orientalissimo Giappone.

Nel caso dei virus si può ragionevolmente sostenere che solo chi cerca trova, dunque è chiaro che a fronte dei tanti tamponi eseguiti si trovino più casi positivi. Per converso, dove non si eseguono tamponi non si trovano i casi.

Ma è possibile che Francoforte sul Meno, porta d’accesso privilegiata della Cina in Europa, sia del tutto esente da casi di coronavirus? La febbre non esiste se non la si misura.

Bisogna fare alcune considerazioni su quanto sta accadendo.

In primis, è giusto preoccuparsi ed essere cauti, ma occorre evitare che siano psicosi e panico a prendere il sopravvento.

La paura è da sempre il più potente strumento che impiega il potere per controllare e governare i popoli. Spesso si impiegano situazioni emergenziali e di crisi per forgiare e plasmare le masse inducendole a fare ciò il potere vuole.

Occorre mantenere la calma.

La seconda considerazione riguarda la sanità pubblica: è evidente e innegabile, con il moltiplicarsi dei contagiati, quanto sia di vitale importanza una sanità pubblica forte e ben strutturata.

Chi si prende cura dei soggetti colpiti dal virus? Non certo i privati. E’ la sanità pubblica che sta svolgendo un ruolo eroico.

L’emergenza che la patria sta vivendo in queste ore pone in evidenza la follia della ragione liberista che in questi anni non ha perso occasioni per tagli lineari, spending review e razionalizzazioni in senso privatistico. Ciò sempre in nome delle leggi sacre del mercato.

RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro


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