Una società alimentare statunitense che gestisce 500 supermercati ha reso noto il suo rapporto di fine anno relativo alle nuove tendenze in ambito food. Nel 2020, secondo l’indagine, diventerà sempre più difficile trovare la carne sulle tavole dei consumatori, mentre saranno privilegiati i cibi etnici dell’Africa occidentale, le proteine vegetali e nuove varietà di farine.

Nulla di sorprendente, se si analizzano le più recenti abitudini espresse a tavola. Per l’anno in corso, gli elementi posti in evidenza sono l’aumento, negli scaffali dei supermercati, dei cibi a base di canapa e degli imballaggi ecologici.

Il prossimo anno, secondo il rapporto citato, ci sarà sicuramente più spazio per le pratiche agricole rigenerative, tendenti cioè a ridurre la produzione di CO2, a ripristinare le naturali condizioni del suolo e a migliorare la biodiversità. Obiettivi importanti che condurrebbero, se realizzati, ad uno stile di vita migliore per tutti e ad una nuova cultura dell’ambiente.

Sul versante farine, anche gli italiani, come gli americani, appaiono sempre più interessati a nuove possibilità. Tra le preferite spunta la farina di teff, necessaria per preparare un piatto tipico etiope che si chiama injera. Una sorta di pane/piada che accompagna dei bocconcini di carne molto piccanti e gustosissimi.

Presto si potranno mettere nel carrello della spesa, farine ottenute dalla lavorazione di frutta e verdura, dalle banane e dai cavolfiori, per fare qualche esempio, o le miscele di farine di semi, utilizzate per preparare dolci “sperimentali”. Moringa e tamarindo, sorgo e fonio sono i nomi che, probabilmente, leggeremo sempre più spesso tra gli ingredienti di un prodotto.

Anche per quel che riguarda gli snack, le novità in arrivo non mancano: alimenti che vanno tenuti in frigo per lo più, come le uova sode con condimenti vari, le verdure in salamoia, le barrette alla frutta e confezioni monodose di minestre. Strano, ma vero: il minestrone potrà avere quasi le sembianze di uno snack. Anche la zucca, l’anguria e l’avocado, già molto utilizzati nelle ricette dolci e salate, saranno sempre più presenti nelle diete, soprattutto quelle flexitariane, ovvero i regimi alimentari che comprendono, accanto alle verdure, la carne, anche se occasionalmente. Le multinazionali del cibo stanno infine riservando grande attenzione anche ai bambini: si stima che entro il 2026, l’80% dei nati dal Duemila in poi avrà figli e saranno molti i genitori che sceglieranno per loro cibi meno tradizionali.

Fonte: Prodigus.it