Un nuovo movimento sociopolitico si è affacciato sulla piazza di Bologna, il Movimento delle Sardine. Sarebbe stato interessante se avessero emulato le giubbe gialle francesi, se avessero lottato per il lavoro, per la sovranità nazionale e contro il classismo sovranista.

Invece no. Abbiamo assistito alla solita lotta antifascista in assenza di fascismo, con Matteo Salvini e il suo movimento politico identificati come il nemico.

Per quanto il suo liberismo si possa considerare uno dei più grandi ostacoli per questa Italia, non è la Lega di Matteo Salvini il vero problema.

Il nemico principale oggi è nelle forze neoliberiste cosmopolite che fingono di contrastare il liberismo della stessa Lega perché in realtà appartengono al cosmopolitismo liberista.

Le Sardine si dichiarano antifasciste e poi non dicono nulla contro l’unica vera forma di violenza che sta attraversando l’occidente, il mercato deregolamentato.

Ci ritroviamo dunque di fronte all’ennesima protesta al sistema, ma non contro il sistema. L’ennesima forma di dissenso conservativo che finge di dissentire ma in realtà con il suo operato garantisce la tenuta dell’ordine sistemico e lo consolida.

Il movimento per di più è gradito al padronato cosmopolitico, basta pensare a com’è stato subito celebrato su tutte le prime pagine dei giornali.

Il movimento delle sardine dovrebbe lottare contro il mercato, non contro Salvini

Radioattività, lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro


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