Giovedì sera a Piazzapulita è andata in onda una scena surreale. Si potrebbe dire comica, non fosse per la drammaticità del messaggio che nascondeva. E’ la storia di un uomo apparso in TV incappucciato e col volto coperto pronto a fare la propria confessione. E’ la storia di un piccolo evasore.

Tanta era l’enfasi del conduttore, che era lecito aspettarsi che si trattasse di un pentito di mafia, di un ex spacciatore, di un membro dei servizi segreti deviati, di qualcuno, insomma, con un ruolo che avrebbe giustificato quella copertura.

Era un semplice idraulico. Un uomo che si dichiarava evasore perché costretto a rendersi invisibile a un fisco iniquo che gli avrebbe impedito di arrivare a fine mese.

Significa che è già partito il diktat del sistema a cui il mondo mediatico andrà immediatamente a conformarsi. La diffusione dell’immagine, cioè, del piccolo evasore che in quanto tale va demonizzato, va reso capro espiatorio di un paese che non cresce. Come se fosse quello il nemico, la ragione per cui al povero pensionato viene abbassata la pensione.

C’è però da chiedersi, dove paga le tasse chi produce il programma condotto da Formigli?

E’ piuttosto improbabile vedere incappucciati gli amministratori delle holding con sedi legali nei paradisi fiscali pronti a confessare come eludere milioni e milioni di euro ogni anno. Meglio incappucciare chi guadagna qualche centinaio di euro al mese per aggiustare il lavello.

Demonizzano il piccolo evasore e non parlano dei paradisi fiscali

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