Prima domenica di campionato ed è già tempo di grandi polemiche. Le decisioni arbitrali hanno lasciato moltissimi dubbi sulle nuove regole e sull’applicazione del Var.

Dal rigore di Mertens al fuorigioco di Ronaldo, ecco la nostra intervista ad uno dei più grandi ex-arbitri italiani, Paolo Casarin.

Una valutazione su questa prima giornata?

Il rigore di Mertens è un errore importante fatto da arbitri esperti. Sorprende che una cosa così chiara non sia andata a buon fine nella rivisitazione al Var.

La cosa che sorprende e da più fastidio è il fatto che il Var a volte viene usato e altre ignorato…

E’ vero. Io sono un sostenitore del Var, ho conosciuto il percorso che ha portato alla sua adozione. Mi sembra sorprendente che il Var non venga visto dall’arbitro come un aiuto, un sostegno. Valeri e Massa si dovevano supportare a vicenda, non deve esserci la questione su chi comanda. Il problema è che non ci deve essere un arbitro centrale e uno subordinato.

Tutto quello che sta succedendo potrebbe portare a un ripensamento sul Var?

Non esiste. Il Var ha comunque abbassato in modo sensibile il numero degli errori accertati e non discutibili. Che il Var aiuti l’arbitro è vero, non è più rinunciabile.

Quando sarà possibile che i capi degli arbitri e tutti i dirigenti del calcio decideranno di chiarire una volta per sempre il fuorigioco? L’attuale applicazione – come per il gol di Ronaldo – sta rovinando il gioco…

E’ un discorso complesso. Io lo condivido. Sembra che ora vadano a giudicare una finale mondiale dei 100 metri. Per il Var il fuorigioco è diventato una ‘competizione’, stanno a guardare chi è più avanti di un centesimo o un millesimo di secondo. Questo non rispecchia assolutamente lo spirito della regola. Il fuorigioco è una situazione di posizione oltre l’avversario in modo significativo. Il fuorigioco è fatto della ‘partenza’ e dell”arrivo’: il guardalinee deve mettere insieme il momento in cui il pallone parte dal piede del giocatore e la posizione del compagno dove arriva il pallone. Una valutazione della contemporaneità delle due cose è difficilissimo. Il Var ha risolto il problema dell”arrivo’ del pallone, ma ha lasciato aperto il problema della ‘partenza’. Ci sarà sempre un’incertezza sul fotogramma della partenza del pallone che comporta una differenza di 30-40 cm sulla posizione dei giocatori…. e poi tu vai a valutare 1 o 2 centimetri su di loro…

La nuova regola del fallo di mano? Io la trova assurda… viene stravolto il significato del fallo in area di rigore

L’anno scorso nessuno dei casi in discussione oggi sarebbe stato punito col calcio di rigore. In entrambi i casi prevaleva una evidente involontarietà. Il calcio non può essere punitivo a prescindere, va colto il fatto che tu hai impedito all’avversario di fare un gioco regolare e hai usufruito di un vantaggio per cui devi essere punito.

In generale secondo me non era questo il momento di fare nuove regole, molte delle quali inutili come il giallo all’arbitro. Si è proceduto a dei cambiamenti repentini quando ancora bisogna rendere accettato e globale il Var.


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